VALDITARA: “MAI PARLATO DI STIPENDI DIVERSI NORD E SUD”/ “Ma cambia costo della vita”

- Davide Giancristofaro Alberti

Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione, ha parlato dei differenti costi della vita tra nord e sud che dovrebbero portare ad una revisione degli stipendi dei docenti

giuseppe valditara Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara (LaPresse)

Dopo gli allarmanti titoli dei giornali italiani che parlavano di una proposta avanzata dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di differenziare gli stipendi per i docenti del nord e del sud Italia. Rispondendo alle polemiche che ne sono sorte, il ministro ha sottolineato che “non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi tra Nord e Sud. Ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”. Il ministro Valditara ha specificato anche che non ci sarà alcuna modifica del contratto nazionale, “non ritengo nemmeno che sia una richiesta delle Regioni, semmai la richiesta delle Regioni è consentire maggiore equità laddove il costo della vita sia molto più alto“. (Agg. di Lorenzo Drigo)

VALDITARA, LE PROPOSTA SUGLI STIPENDI DEI DOCENTI

Il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara è tornato allo scoperto soffermandosi sugli stipendi dei docenti e in generale del comparto scolastico. Secondo l’esponente del governo Giorgia Meloni, la scuola italiana avrebbe bisogno di finanziamenti privati e di stipendi differenti su base regionale. “La scuola pubblica – le parole di Valditara riportate da TgCom24.it – ha bisogno di nuove forme di finanziamento – ha affermato -, anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati”.

Il ministro è convinto che bisognerà “trovare nuove strade, anche sperimentali, di sinergia tra il sistema produttivo, la società civile e la scuola, per finanziare l’istruzione, oltre allo sforzo del governo”. L’idea, per evitare diseguaglianze fra i territori, sarebbe quella di dare vita ad un “fondo perequativo centralizzato e ministeriale che ci consenta, con i fondi attratti per un liceo di Brescia, di finanziarne anche uno a Palermo o un istituto professionale a Caserta”. Valditara invita ad avere il coraggio “di togliere istruzione e ricerca dai vincoli di Maastricht”. Inoltre, sottolinea che “chi vive e lavora in una regione d’Italia in cui più alto è il costo della vita potrebbe guadagnare di più”.

VALDITARA, LE PROPOSTE ACCOLTE DAI PRESIDI: “MISURA SENSATA”

In ogni caso l’esponente del governo Meloni spiega che anche con l’autonomia differenziata “non credo che il contratto nazionale verrà toccato”. Proposte di Valditara a cui i presidi si dicono assolutamente d’accordo. Secondo gli stessi, infatti, aumentare gli stipendi del personale scolastico che lavora e vive al nord “è una misura abbastanza sensata”, così come dichiarato da Mario Rusconi, capo dei presidi di Anp di Roma.

Sul possibile ingresso di capitali privati nella scuola, invece: “già questo avviene, soprattutto alle superiori e alle tecniche professionali. Bisogna vedere le condizioni in cui il privato entra, ma le scuole hanno bisogno di fondi, le risorse a disposizione degli enti locali non sono molte. E le scuole dovrebbero avere lo statuto di Fondazioni per avere celerità nello svolgimento dei lavori e risparmio nei costi”.







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