Giannelli “Sì a progetto Valditara per la parità di genere”/ “Scuola crei coscienza collettiva”

- Josephine Carinci

Il presidente dell'Associazione Presidi, Giannelli, parla del progetto di Valditara di un'educazione per la parità di genere a scuola: le parole

Antonello Giannelli 640x300 Antonello Giannelli (presidente ass. nazionale presidi - Storie Italiane, 2022)

Non solo storia, matematica e letteratura: tra i banchi di scuola, da quest’anno si parlerà anche di educazione al rispetto e alla parità di genere. Dopo i fatti di Caivano e Palermo, con stupri di gruppo ai danni di giovanissime, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha ritenuto necessaria l’introduzione di un piano di educazione per contrastare la violenza tra i giovani. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, ne parla al Messaggero: “Le riflessioni del ministro Valditara sono assolutamente condivisibili, anche perché partono da un terribile allarme sociale scaturito da una serie di gravi episodi di violenza tra giovanissimi. Concordo quindi con la preoccupazione del Ministro“.

Non ci sarà un piano nazionale: “La progettazione della didattica compete alle scuole, che si organizzano nella loro autonomia. Quindi ci si organizzerà anche sulla base delle esigenze dei singoli territori”. A detta di Giannelli, “Ci sono realtà particolarmente critiche, dove si manifesta maggiormente l’esposizione degli studenti al degrado sociale. Quindi si procederà con un’offerta formativa locale, diversa da scuola a scuola ma partendo da una base comune”.

Giannelli: “I ragazzi siano terreno fertile dei valori”

Il progetto di Valditara ha uno scopo ben preciso, che è quello di “far sì che i ragazzi diventino il terreno fertile dei valori fondanti della società, dove i disvalori non possono attecchire”, come spiega Giannelli. A detta del presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, “i problemi di rilevanza sociale nascono da tantissimi fattori diversi e la scuola ha ovviamente un ruolo importante per aiutare gli alunni a contrastarli: deve creare un sottofondo di riferimento e sensibilizzare al massimo i ragazzi al rispetto dell’altro. La scuola, come istituzione, deve creare una coscienza collettiva e diffusa”.

La didattica può dare il suo contributo “anche implementando le iniziative finalizzate alla conoscenza e alla consapevolezza del rispetto di genere. Su questo, rimanendo in termini scolastici, anche la letteratura ci aiuta”. Infatti, “in classe si può trovare un punto di contatto tra l’attualità e la letteratura, scegliendo gli autori adatti a far emergere tematiche specifiche. Penso ad esempio ai testi di Pier Paolo Pasolini, che vengono letti alle superiori e possono diventare un veicolo verso queste tematiche di attualità. Ovviamente i contenuti vanno scelti e adattati all’età dei ragazzi. Poi ci sono i quotidiani, da cui partire”. Secondo Giannelli, “la cronaca dei quotidiani è uno strumento utile, come spunto di dibattito e di approfondimento. E in questo caso l’esercizio diventa riflessione e analisi“.







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