La definizione di figlio d’arte è forse riduttiva, data la grandezza di suo padre: la puntata odierna de La Volta Buona ha accolto Marco Morricone, figlio dell’immenso premio Oscar Ennio Morricone con al fianco anche sua moglie Monica. Insieme hanno ricordato la genialità del compositore, tra carriera e aneddoti anche inediti. Prima di tutto, sono però partiti da un retroscena riferito alla moglie Monica e al primo incontro con i genitori di Marco Morricone.
“Marco mi ha presentato ai genitori il giorno stesso dell’annuncio delle nozze. La domanda era normale: ‘Ma è in arrivo un bambino?’. Ai tempi per cose così veloci si pensava fosse per questo, lo disse la mamma che era scioccata ma era normale”. Questo il simpatico racconto di Monica, moglie di Marco Morricone, che ha poi aggiunto il parere del papà: “Ennio Morricone cosa disse? Conoscendo lui e la sua determinazione disse: ‘Se ha deciso lasciali stare, non li puoi fermare’”.
Marco Morricone, dal rapporto con papà Ennio Morricone al retroscena su ‘Arancia Meccanica’ di Stanley Kubrick
Proseguendo nel racconto, ha preso la parola Marco Morricone – figlio di Ennio Morricone – parlando in maniera toccante del rapporto con il papà. “Da quando ero piccolino papà ha sempre scritto, aveva continuamente idee al punto che lui in casa era perennemente circondato in ogni stanza da blocchi e penne. Di notte spesso si svegliava e ha scritto cose importanti… Io da bambino cercavo di spiarlo, ma era difficile per me capire perchè i papà normali uscivano la mattina e andavano a lavorare tornando a casa la sera”. Il figlio del premio Oscar ha poi aggiunto: “Nella sua straordinarietà lui usciva di casa solo per registrare, ma il tempo lo passava in casa a scrivere”.
Sempre a La Volta Buona, Marco Morricone ha rivelato un particolare aneddoto rispetto alle abitudini del papà Ennio Morricone. “A casa la musica era bandita, non potevamo ascoltare una nota, un disco, perchè? Lui rischiava di essere fortemente condizionato anche dalle sue stesse canzoni”. In seguito ha poi parlato di come, a dispetto dei copiosi impegni del papà, sia riuscito a recuperare il rapporto e il tempo perso in gioventù: “Ringrazio Dio di aver recuperato il rapporto con lui, la mia vita è stata una rincorsa. Ho preso coscienza di una serie di cose e ho provato a recuperare il tempo perduto; questo mi ha permesso, attraverso il libro, di chiudere il cerchio”. Particolare anche il racconto di un rimorso del compianto Ennio Morricone, raccontato dal punto di vista di suo figlio Marco Morricone. “Stanley Kubrick chiamò Sergio Leone per chiedere se papà era disponibile e lui disse che aveva a che fare con lui, a mio padre lo disse dopo mesi. ‘Arancia Meccanica’ è forse un rimpianto…”.