Il caso della chiusura dei circoli Pd a Bologna arriva a Le Iene con un reportage realizzato dall’inviato Alessandro Sortino. Nel mirino finisce la crisi immobiliare che sta travolgendo il Partito democratico bolognese: 33 sedi, un terzo del totale, è destinato a chiudere per il mancato pagamento degli affitti, quindi il programma di Italia 1 ha voluto approfondire i motivi e l’impatto di questa vicenda complessa.
Infatti, l’inviato si è presentato in Direzione per parlare con i dirigenti dem, riuscendo a parlare con l’ex sindaco Merola e il tesoriere nazionale dem Fina, ricevendo rassicurazioni riguardano il fatto che verrà pagato il debito e che resteranno aperte le sedi che servono.
Ma trovare la quadra non è stato affatto semplice, anche perché la lista delle sedi che devono chiudere è lunga molte sperano di sfuggire al taglio o di ottenere qualche deroga. Si parla, dunque, di una rivoluzione dolorosa, ma necessaria, perché in casa Pd si vuole superare lo scoglio della chiusura dei circoli e il piano di rientro dal debito prima di avviare una fase politica nuova.
CHIUSURA SEDI PD A BOLOGNA: “SALVEREMO QUELLE CHE SERVONO”
Il piano di chiusura delle sedi prevede un taglio da 87 a circa 40 circoli, anche se si potrebbe arrivare a 33, mentre quello del debito prevede un rientro di 4 milioni con la Fondazione Duemila per il mancato pagamento degli affitti per tre anni. “Salveremo le sedi che servono, i debiti li pagheremo“, ha assicurato il tesoriere del Pd. Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Bologna, secondo cui resteranno aperte le sedi che saranno in grado di pagare gli affitti, altrimenti verranno accorpate.
Per l’ex sindaco Merola la causa è il mancato finanziamento pubblico dei partiti, con la politica che rischia di restare in mano ai ricchi. Comunque, il piano di dismissione delle sedi prevede una finestra ampia: si procede entro il 30 aprile. Nel documento stilato non si precisa il 40% delle sedi da tagliare, ma si parla di una transizione difficile per il Pd di Bologna che deve aprire una nuova fase politica e rilanciarsi.
La gestione dei conti del Pd sarà al centro della rivoluzione dem e delle manovre che porteranno al congresso. Comunque, le sedi che resteranno aperte dovranno autofinanziarsi per pagare affitti e utenze e si chiede una spinta al tesseramento e al 2×1000.