L’audio delle urla di Pierina Paganelli la notte dell’omicidio, mentre veniva uccisa con 29 coltellate, diffuso online da due youtuber ora indagati dopo la denuncia dei figli della vittima. Un contenuto choc rimasto sul web per giorni, a macinare migliaia di visualizzazioni ed esposti a qualunque target di utenza, prima di essere rimosso dopo l’apertura del fascicolo a carico dei cretor finiti sotto accusa per l’ipotesi di reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale.
Uno dei due soggetti a cui si contesta la diffusione dell’audio relativo al delitto di Pierina Paganelli sarebbe un avvocato, anche lui coinvolto nell’indagine della Procura di Rimini scattata su impulso della famiglia della 78enne assassinata nei garage di via del Ciclamino la sera del 3 ottobre 2023. La traccia sonora in cui sono impresse le grida strazianti della donna è stata pubblicata sui rispettivi canali YouTube degli indagati.
Pierina Paganelli, online per giorni l’audio choc dell’omicidio: la denuncia dei figli
I due youtuber sono stati denunciati dalla famiglia di Pierina Paganelli attraverso i legali dei figli della 78enne, avvocati Marco e Monica Lunedei. Almeno 17mila, fino al momento della rimozione, gli ascolti dell’audio choc di quella terribile notte di ottobre di due anni fa. La polizia postale, accertata l’identità dei due soggetti attualmente indagati, ha provveduto a farlo cancellare dal web. Ora però quel sonoro potrebbe essere nelle mani di chiunque alla luce della permanenza online per giorni. “Le grida di Pierina Paganelli non dovevano diventare spettacolo o oggetto di curiosità morbosa – ha precisato l’avvocata Monica Lunedei –. Quei contenuti potremmo definirli pornografia“. Quell’audio era stato registrato dalla telecamera di un garage vicino alla scena del crimine e ha permesso di conoscere l’ora esatta dell’omicidio, sebbene non abbia inquadrato l’azione né il suo autore.
Nell’alveo dell’inchiesta sull’omicidio della donna c’è un solo indagato, il vicino di casa di Pierina Paganelli, il 35enne Louis Dassilva, in carcere dal luglio scorso e dichiaratosi fin da subito estraneo al delitto. Secondo gli inquirenti, però, il quadro di elementi a suo carico sarebbe così robusto da giustificare la custodia cautelare in cella: il movente dell’omicidio inquadrato dalla Procura sarebbe da rintracciare nella relazione extraconiugale tra l’uomo e la nuora della vittima, Manuela Bianchi, un amore clandestino che la vittima avrebbe scoperto a ridosso della sua morte e che sarebbe stata pronta a rivelare a tutti proprio nelle ore in cui, invece, il suo assassino l’avrebbe messa a tacere per sempre.