Per i figli si pensa sempre al meglio. E spesso quando si parla di scelta della scuola si pensa che questo significhi frequentare gli istituti che nella considerazione comune sono ritenuti più prestigiosi, capaci di offrire opportunità che le altre scuole non possono dare. Lo stereotipo del liceo come scuola che dal punto di vista educativo e formativo è in grado di dare ancora qualcosa di più delle altre non è per niente sorpassato. Anzi. Invece ci sono altre possibilità, per esempio nel campo della formazione professionale, che sono capaci di coinvolgere i ragazzi in un cammino in cui si sentono valorizzati, seguiti, compresi, capiti nei loro interessi. Una esperienza del genere ce la racconta Chiara, mamma di Paolo, studente in Galdus, scuola milanese dove poi ha cominciato a frequentare anche l’altro figlio, Fabio. Ecco la sua testimoniana per Il Sussidiario.
Nessuna scelta al ribasso
“Ero davvero scettica quando mio figlio Paolo, dopo un campus in terza media, ha scelto senza dubbi di iscriversi al corso di Tecnico dell’animazione turistico-sportiva e del tempo libero in Galdus. Voglio il meglio per il futuro dei miei figli, pensavo ad un liceo o al massimo a un tecnico, ma mai a una scuola professionale, un percorso quadriennale (che oggi è diventato 4+2 anni) mi sembrava una scelta al ribasso, da comunicare ad amici e parenti con un po’ di imbarazzo. Ci ho messo del tempo, infatti, a informare le nonne. D’altro canto, Paolo mi sembrava oltremodo convinto e certo, come non mai.
Fin dai primi giorni dell’anno scolastico, però, l’ordine, la bellezza e il rigore in cui ci siamo imbattuti mi hanno colpita e ho iniziato a ricredermi. L’attenzione dei professori, l’ambiente curato, le tecnologie digitali e le proposte didattiche di qualità hanno permesso a Paolo di inserirsi, trovare motivazione e sentirsi parte di una scuola d’eccellenza e a noi genitori di seguire il percorso di nostro figlio senza ansia, perché insieme. Poi è arrivato il Covid, ma anche nei momenti di lockdown la scuola ha fatto di tutto per ‘tenere vivi’ e ‘vicini’ i ragazzi con la didattica a distanza, attivando laboratori da frequentare in presenza, ovviamente nel rispetto delle norme di sicurezza previste.
Non ho mai visto Paolo ‘perso’, come invece è accaduto a tanti suoi amici. Ora è anzi più solido, forse anche grazie alle richieste dei docenti che sono sempre di livello. Lo sguardo educativo che posano sui nostri figli ne sta facendo uomini e donne lieti e completi capaci di affrontare gli ostacoli della vita. E ora il fratello minore ha iniziato la prima nella stessa scuola. A chi deve scegliere il proseguo degli studi dopo la III media consiglio di andare a vedere tutte le scuole possibili senza pregiudizio, informandosi a dovere sui contenuti e sugli sbocchi professionali, ponendo l’attenzione soprattutto sui volti dei ragazzi e dei professori in azione. Perché il rapporto educativo e formativo stimola il gusto per lo studio. E qui (in Galdus) è evidente”.
Un incontro che lascia il segno
Di questo approccio personale, attento alle attitudini dei ragazzi, con docenti che diventano vere guide nella crescita degli studenti, si accorge anche chi la scuola non la vive quotidianamente, ma anche chi ne ha avuto una conoscenza meno continuativa ma altrettanto profonda. Marco Erba come scrittore ha incontrato la scuola Galdus in occasione dell’omonimo premio, un concorso letterario e artistico di livello nazionale, e ne ha colto subito la peculiarità: “Proprio in quella occasione ho scoperto una scuola professionale che ha un progetto culturale e professionale d’eccellenza. Ricevere poi la ‘chiave di lettura’, il riconoscimento assegnato dai ragazzi al loro autore preferito, è stato motivo di grande orgoglio. Da allora è nata un’amicizia con i docenti e ogni anno vengo invitato dalla scuola per tenere incontri spesso a partire nei miei libri. Ho avuto modo di conoscere professori appassionati, che educano a un mestiere attraverso una proposta formativa forte, sia tecnica che culturale, e giovani curiosi e vivaci, attenti a ciò che viene detto loro perché guardati e guidati ogni giorno verso il Bene!”.
Un incontro che non è rimasto isolato, visto che anche il figlio di Marco Erba, Francesco, quando ha dovuto affrontare il momento della scelta dopo la terza media, si è iscritto qui: “Ha frequentato con entusiasmo il corso di oreficeria e lavorazioni artistiche in Galdus – racconta Erba in versione genitore -. È stata una scelta importante e felicissima, un bene per noi e per lui e ne abbiamo la conferma ogni giorno. Lo vediamo prepararsi al suo futuro appassionandosi all’oggi”.
Un ripetente di successo
È quell’attenzione alla persona che tutti i genitori vorrebbero vedere nella scuola (e non solo lì) che frequenta il figlio e va oltre anche i fallimenti. Anzi, aiuta a far tesoro delle esperienze guardando al futuro e alle possibilità che ci vengono offerte per affermare se stessi, per accrescere l’autostima e crescere anche nella considerazione degli altri. Lo spiega Andrea, studente di quarta di food & hospitality in Galdus: “Ebbene sì, sono un ripetente. Ho frequentato per la seconda volta la classe prima del corso food & beverage qui in Galdus e oggi – che sono in quarta – posso dire, con un po’ di orgoglio, che sono tra i più bravi della mia classe, tanto da meritarmi la borsa di studio e il viaggio-studio a New York l’anno scorso! Una esperienza unica! 24 ragazzi di terza del Centro di Formazione Galdus, accompagnati con dedizione e professionalità per 4 settimane dalla prof di Inglese che conosce la città come le sue tasche. Ma non è sempre stato così. Ero rimasto bloccato dopo che il primo improvviso lockdown non mi aveva permesso di fare l’esame di terza media in presenza. Qualcosa dentro di me sembrava essersi rotto, non riuscivo ad uscire di casa. Mi ero iscritto in Galdus ma non riuscivo a raggiungere la scuola. E più stavo a casa, e più la depressione e l’ansia crescevano. I professori però, pur non conoscendomi, non mi hanno lasciato solo”. Ecco allora che le continue chiamate, che magari all’inizio non venivano comprese nella loro insistenza, sono diventate un’occasione, uno stimolo per rimettersi in gioco, per non perdere le opportunità che la scuola dà per valorizzare se stessi: “Continuavano a interessarsi a me, a farmi proposte e richieste. Io non capivo tutto quel ‘darsi da fare per me’. Perché? Pareva che ai loro occhi avessi un valore che io non vedevo. Col tempo mi sono accorto che mi faceva piacere essere ‘cercato’ e ‘spronato’ (anche se, mentendo, dicevo che mi stavano troppo addosso) e nonostante poi sia stato bocciato – per forza, le assenze erano davvero oltre il numero accettabile e mi mancavano le competenze necessarie per passare la seconda -, ho chiesto di ripetere qui”.
Un momento di difficoltà che nel contesto giusto, sia come docenti che come compagni di classe, lascia spazio a un nuovo modo di avvicinarsi allo studio: “Ho trovato la forza e il desiderio di crescere in competenze e studio – spiega Andrea -. Quest’anno, dopo l’esame tecnico, mi si apre la strada dell’accademia IFTS-ITS (sempre qui in Galdus per ulteriori 3 anni), percorso che sono intenzionato a percorrere perché voglio specializzarmi sempre di più e continuare il percorso formativo in questo settore affasciante”.
(Marco Tedesco)
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