Scuola, vietato scambio penne: alunna resta senza/ Miur interpella Cts, ma presidi…

- Silvana Palazzo

Scuola, vietato scambio penne e altro materiale: alunna resta senza. La mamma denuncia e le segnalazioni arrivano al Miur, che interpella Cts. Ma presidi si difendono parlando di prudenza

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Una bambina ha dimenticato a casa l’astuccio, quindi ha dovuto trascorrere quattro ore a scuola a guardare i compagni, perché le maestre non le hanno dato neppure una matita per scrivere. A ricostruire la vicenda denunciata dalla mamma della piccola alunna è il Fatto Quotidiano. Il problema è semplice: i dirigenti scolastici hanno vietato lo scambio di materiale in classe. Ma né nei verbali del Comitato tecnico scientifico (Cts), né nel piano scuola, né nel protocollo di sicurezza c’è riferimento esplicito alla questione del materiale didattico e del suo eventuale scambio. Pertanto, il ministero dell’Istruzione, a fronte di numerose segnalazioni, ha deciso di chiedere chiarimenti al Cts. “Nel frattempo valgono le disposizioni generali relative all’igiene ovvero lavare le mani prima di toccare i materiali”, fanno sapere. Ci si perde in un bicchier d’acqua? Probabilmente, perché secondo l’immunologa di fama mondiale Antonella Viola, “basta igienizzarsi le mani e si può tranquillamente fare”. Questo perché “il rischio di contagio attraverso gli oggetti è bassissimo”.

SCUOLA, VIETATO SCAMBIO PENNE: I PRESIDI…

L’immunologa Antonella Viola, docente di patologia generale presso l’Università di Padova e direttore scientifico dell’Istituto di ricerca pediatrica “Città della Speranza”, al Fatto Quotidiano ha citato l’esempio delle elezioni. Siamo andati a votare consegnando la tessera elettorale e la carta d’identità, prendendo da mani altrui la scheda elettorale. Ma lo stesso avviene in giro, quando tocchiamo i soldi. “Pensi alle cassiere: sarebbero tutte malate. Ovvio che non devo prendere la matita e metterla in bocca e poi passarla ad un compagno”. Quel che conta è la disinfezione delle mani, anche a scuola. Le tre regole importanti infatti sono: mascherina, distanziamento e disinfezione delle mani. Ma Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha difeso i colleghi che hanno emanato questi regolamenti restrittivi richiamando al principio della prudenza. “Si tratta di misure di sicurezza ulteriori che devono essere ispirate al buon senso. Ho saputo di scuole dell’infanzia che hanno predisposto penne e matite per ogni bambino affinché non se lo scambino”, ha dichiarato al Fatto Quotidiano.





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