Con buona pace di chi vorrebbe dedicare le aperture dei giornali al fallimento di qualche banca di casa nostra, la realtà dei fatti è diversa. Solo UniCredit è ricorsa alla ricapitalizzazione per far passare l'indice patrimoniale dal 5,7% al 6,7% (le banche americane prima della crisi erano sotto il 3%) e non ha prodotto perdite, ma utili nell'ultimo anno nonostante l'acquisizione di altre banche; il credito cooperativo italiano ha liquidità in eccesso pronta a essere immessa nel sistema; lo stesso Banco Popolare ha assorbito bene la crisi di Italease. Al sistema del credito italiano, che non è in crisi, i salvatori della patria - al di là delle intenzioni - rischiano di fare più male che bene, i veri problemi sono nel mondo della finanza legato alla borsa. VOTA IL SONDAGGIO.