Annarita Marzolla e la sua terribile storia di violenza subita dall’ex compagno protagoniste della nuova puntata di Sopravvissute, il programma di Matild D’Errico in onda questa sera, dalle 23.30, su Rai 3 subito dopo Amore criminale.
Annarita Marzolla è stata quasi uccisa nel 2016, finita in coma per 21 giorni dopo il brutale pestaggio. Al suo risveglio, niente sarebbe stato più come prima: la giovane ha riportato lesioni permanenti e a lungo è stata in una sedia a rotelle, mentre il suo aguzzino è rimasto libero e non ha scontato un giorno della sua lieve condanna. Il programma ripercorre il drammatico caso attraverso il racconto di Patrizia, la mamma di Annarita Marzolla che invita alla massima attenzione: “Mia figlia ha subito le conseguenze di una relazione pericolosa, Ragazze, al primo segnale scappate“.
Chi è Annarita Marzolla: il dramma delle violenze e la beffa di una condanna choc
Annarita Marzolla è stata vittima di un’aggressione brutale da parte dell’ex, che le ha causato danni permanenti costringendola a una vita non autosufficiente. Avrebbe incontrato il suo aguzzino a 15 anni, un ragazzo con cui ha iniziato una lunga relazione costellata di liti e percosse. Appena due mesi dopo l’inizio della loro convivenza, nel giugno 2016 Annarita Marzolla sarebbe stata quasi uccisa.
Sarebbe rimasta in coma per 21 giorni, ha riportato danni irreversibili, oggi è invalida al 100%. “Il mio ragazzo, dopo 10 anni insieme e due mesi di convivenca, mi ha picchiata e mi ha ridotto così”, ha raccontato la giovane ai microfoni di quintopotere.it. Annarita Marzolla ora ha 32 anni e la famiglia continua la sua battaglia per avere giustizia dopo che l’ex compagno, condannato per tentato omicidio volontario, avrebbe incassato una condanna che ha sconvolto i parenti della ragazza: 3 anni di reclusione. Non è mai stato in carcere, ha spiegato la madre della vittima, e non è mai finito ai domiciliari. Non avrebbe nemmeno versato il risarcimento di 25mila euro stabilito dai giudici: “Nulla di quanto stabilito dalla sentenza è stato ottemperato – ha dichiarato la donna –. Lui abita accanto alla nostra abitazione, ha una vita normale, viaggia, si è risposato e ha un bambino. Nemmeno i domiciliari si è fatto, chi è davvero recluso siamo noi, perché Annarita non può essere mai lasciata sola”.