Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, è stato ospite anche ieri sera di Quarto Grado, per tutte le novità sul delitto di Trieste del gennaio 2022. Ci si è concentrati su una lesione al labbro inferiore di Lily, un gonfiore alla bocca, così come dimostrato in uno scatto, lesione tra l’altro che è stata anche riscontrata dopo la morte: “Liliana soffriva di herpes labiale – ha detto il marito – ha sempre sofferto, l’aveva sempre spesso, si arrabbiava moltissimo perchè doveva uscire, confermando che in quella foto aveva un herpes, o le veniva al centro o a destra”.
“Ne soffriva nei giorni prima della scomparsa? Non te lo so dire”. Sebastiano ha quindi ribadito: “Lei aveva spesso questi herpes, in questa foto si vede la zona lucida perchè lei si metteva una pomata e mi diceva di non farle foto quando aveva l’herpes. Non li aveva tutte le settimane ma molto spesso”.
LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO: “NELL’ULTIMO PERIODO…”
Gianlugi Nuzzi ha quindi incalzato il suo ospite su una frase che aveva colpito, rilasciata dallo stesso Sebastiano durante la precedente ospitata a Quarto Grado, in cui aveva detto di aver avuto rammarico per non aver capito Liliana Resinovich nell’ultimo periodo, vedendola un po’ triste.
“Aveva questi alti e bassi, si chiudeva, restava lì… evidentemente in quegli ultimi tempi che aveva avuto qualche screzio con qualcuno, lei rimaneva male per delle piccole cose e non mi sono accorto di queste cose, e mi sento un pochino in colpa. Poi c’è un altro fatto. Eravamo andati poco prima in questa agenzia in Slovenia dove per anni andavamo”.
LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO: “AVEVAMO PROGETTO UN VIAGGIO IN BRASILE”
“Noi avevamo progettato di andare in Brasile nel mese di febbraio, avevo questa sicurezza”, aggiunge il marito, facendo chiaramente capire come comunque quel viaggio dimostrasse che la moglie non sembrava intenzionata a separarsi da lui, tesi invece sostenuta dalla cosiddetta “banda degli onesti”, i parenti di Lily che invece sono certi del fatto che la donna volesse andare a vivere con Claudio Sterpin.
Si torna quindi a parlare del giorno del ritrovamento del corpo della povera di Liliana Resinovich, e di colui che ha trasportato il cadavere nel boschetto: “Non posso neanche immaginare che qualcuno sia andato lì con la macchina per portare il suo corpo. Il fatto del lampione oscurato (sarebbe stato manomesso da qualcuno il lampione presente vicino al ritrovamento ndr), lascia dei dubbi, spero che il tutto venga accertato”. Ovviamente se qualcuno ha portato lì il corpo, non l’ha portato in braccio o in bicicletta, ma in auto o eventualmente in un furgone, l’ennesimo mistero di questo giallo irrisolto. Per l’ennesima volta tanti punti interrogativi su Liliana Resinovich, tanti sospetti e tante domande, tutte però irrisolte, con quel giallo che dura da più di tre anni che non sembra trovare ne un capo ne tanto meno una coda.