Luisa Ribolzi (1944-2023), dopo la maturità conseguita al Liceo Berchet di Milano nel 1963. Si è laureata in lettere moderne con lode all'Università Cattolica di Milano nel febbraio 1968 con una tesi in sociologia sulla cultura giovanile. Ha conseguito la specializzazione in sociologia presso il Cospos (Università Statale di Milano) nel 1970. Dopo due anni di lavoro alla Mondadori, redazione di Topolino, dal 1972 è tornata all'università e alla sociologia, lavorando come contrattista e ricercatore prima a Trento (1972-74) poi in Cattolica fino al 1987. In quell'anno ha vinto il concorso nazionale per professore associato in sociologia dell'educazione. Docente ordinario dal 2000, ha insegnato nell'Università di Genova fino al pensionamento (gennaio 2010) e poi come professore a contratto. È stata membro del consiglio direttivo dell'Ocse-Ceri in rappresentanza dell'Italia, vice presidente dell'Anvur e fellow della Fondazione per la Sussidiarietà.
Tra chi si occupa di scuola, ricorre sistematicamente l'affermazione che i problemi sono sempre gli stessi, e i decisori politici sembrano incapaci di fissare delle priorità
Un anniversario passato sotto silenzio è quello dei decreti delegati del ’74. Dovevano aiutare la democratizzazione della scuola, ma è andata in una altro modo
La base su cui costruire una politica educativa efficace è la conoscenza approfondita della situazione, grazie alla raccolta e all'interpretazione dei dati
Sembra farsi strada la fine del mito del "docente unico", o meglio del ruolo docente come indifferenziato per compiti, tempo impiegato, posizione nella gerarchia
L'esame di maturità si è svuotato di significato. Lo si vede molto bene se si considerano quattro finalità che gli sono attribuite. Una proposta di riforma
Nel Decreto lavoro approvato il primo maggio si interviene anche sull'alternanza scuola lavoro, o meglio sui PCTO, percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento
Dalle esperienze già realizzate in altri Paesi è possibile trarre alcune considerazioni utili nel dibattito relativo alle competenze non disciplinari socio-emotive
Il vero problema non è mandare in pensione le persone il più presto possibile, ma al contrario di trattenerle, garantendo loro anche un adeguato supporto formativo
Per rispondere ai bisogni dei più deboli è certamente opportuno pensare anche a provvedimenti mirati, ma il primo passo è cominciare a far funzionare la scuola di tutti
Il problema della scuola italiana, su cui davvero bisognerebbe discutere, non è quello di misurare o premiare il merito, ma quello di generarlo e supportarlo
In Italia non si parla dell'effettiva realizzazione di quel sistema scolastico nazionale che è composto di scuole statali autonome e di scuole paritarie
I programmi elettorali di tutti i partiti, da destra a sinistra e centro, sono semplici cerotti applicati su ferite molto più grandi. Ma una soluzione c'è
Scuola: va migliorato in fretta il sistema di transizione formazione-lavoro e potenziata la formazione permanente. Ecco una proposta fattibile in tempi brevi
Sono molto interessanti i risultati delle ricerche che esaminano l'influenza delle competenze non cognitive nelle attività lavorative, analizzando le richieste delle imprese
Solo un'educazione che abbia l'obiettivo di far crescere, insieme, ogni singola persona e ogni gruppo è "produttiva". Alla scuola italiana serve una nuova cornice
Il Wef ha aggiornato l’elenco delle competenze più richieste per il lavoro. Che mette a nudo come la scuola sia afflitta da schemi troppo rigidi e perciò superati
E' possibile un impegno unitario dei cattolici a favore di una scuola autenticamente autonoma e paritaria, disponibile per tutti? Ecco 4 valide ragioni per farlo
Le preiscrizioni alla secondaria sono eloquenti. I problemi sono molteplici, dalle scuole sovraffollate alla scelta, e andrebbero affrontati insieme. 5 proposte
Il Miur sta lavorando a definire struttura e modalità di svolgimento dell’esame di maturità. Ma non c’è traccia di un riassetto serio e complessivo Ecco una proposta
Una ricerca sulle “competenze non cognitive” ne dimostra il ruolo formativo: come sia possibile identificarle e valutarle ce lo spiega Luisa Ribolzi (Fellow Fondazione per la Sussidiarietà)
Il decreto Semplificazioni ha previsto un commissario per “l’ordinato avvio dell’anno scolastico”. Sarà Arcuri, amico del premier. Una nuova dose di centralismo
Dall’aiuto alle famiglie e alle fasce più deboli alla possibilità di sperimentare modelli diversi: ecco come e perché si possono riaprire gradualmente le scuole
Perché fra metà maggio e inizio settembre non si lascia alle scuole l’autonomia di sperimentare una fase 2 riaprendo e utilizzando forme di insegnamento misto?
C'è chi chiede di escludere i test Invalsi dalla documentazione per gli esami di maturità. Meglio il soggettivismo valutativo. Costoro preferiscono gli Edo Food di Giovannino Guareschi
Le scuole paritarie sono sottoposte ad un vero proprio sistema penalizzante da parte dello Stato: una sussidiarietà alla rovescia definibile come “poaching”, bracconaggio
La cultura non si identifica con i risultati nei test di apprendimento, ma certo possiamo considerarli un allarmante sintomo che nella scuola molto va cambiato
L’associazione Nonni 2.0 ha organizzato un concorso. Sono arrivati più di 2mila elaborati che raccontano quanto sia importante la loro presenza nella vita dei giovani