Luisa Ribolzi, Fellow della Fondazione per la Sussidiarietà: è stata professore ordinario di sociologia dell'educazione presso la Facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Genova. Si è occupata degli aspetti istituzionali della formazione, con particolare riguardo ai modelli organizzativi e al rapporto pubblico/privato, alla valutazione dei sistemi, e alla professionalità degli insegnanti, oltre che di temi relativi al rapporto fra scuola e mercato del lavoro, anche in ambito internazionale. Fa parte di un certo numero di riviste e comitati scientifici. E' stata membro del consiglio direttivo dell'OCSE CERI in rappresentanza dell'Italia. E' stata vice presidente dell'ANVUR, l'Agenzia nazionale di Valutazione dell'Università e della Ricerca. Attualmente continua ad occuparsi degli stessi temi come responsabile dell'area formazione di GruppoCLAS. Feed Rss
Solo un'educazione che abbia l'obiettivo di far crescere, insieme, ogni singola persona e ogni gruppo è "produttiva". Alla scuola italiana serve una nuova cornice
Il Wef ha aggiornato l’elenco delle competenze più richieste per il lavoro. Che mette a nudo come la scuola sia afflitta da schemi troppo rigidi e perciò superati
E' possibile un impegno unitario dei cattolici a favore di una scuola autenticamente autonoma e paritaria, disponibile per tutti? Ecco 4 valide ragioni per farlo
Le preiscrizioni alla secondaria sono eloquenti. I problemi sono molteplici, dalle scuole sovraffollate alla scelta, e andrebbero affrontati insieme. 5 proposte
Il Miur sta lavorando a definire struttura e modalità di svolgimento dell’esame di maturità. Ma non c’è traccia di un riassetto serio e complessivo Ecco una proposta
Una ricerca sulle “competenze non cognitive” ne dimostra il ruolo formativo: come sia possibile identificarle e valutarle ce lo spiega Luisa Ribolzi (Fellow Fondazione per la Sussidiarietà)
Il decreto Semplificazioni ha previsto un commissario per “l’ordinato avvio dell’anno scolastico”. Sarà Arcuri, amico del premier. Una nuova dose di centralismo
Dall’aiuto alle famiglie e alle fasce più deboli alla possibilità di sperimentare modelli diversi: ecco come e perché si possono riaprire gradualmente le scuole
Perché fra metà maggio e inizio settembre non si lascia alle scuole l’autonomia di sperimentare una fase 2 riaprendo e utilizzando forme di insegnamento misto?
C'è chi chiede di escludere i test Invalsi dalla documentazione per gli esami di maturità. Meglio il soggettivismo valutativo. Costoro preferiscono gli Edo Food di Giovannino Guareschi
Le scuole paritarie sono sottoposte ad un vero proprio sistema penalizzante da parte dello Stato: una sussidiarietà alla rovescia definibile come “poaching”, bracconaggio
La cultura non si identifica con i risultati nei test di apprendimento, ma certo possiamo considerarli un allarmante sintomo che nella scuola molto va cambiato