Enzo Tortora vanta il merito di essere considerato tra i parenti più stretti della televisione italiana per come la conosciamo oggi. In qualità di conduttore e autore ha scritto pagine importanti per la cultura e storia del mondo dello spettacolo, con particolare riferimento al piccolo schermo. Buona parte delle sue intuizioni hanno fatto scuola dando vita a diversi dei moderni format che oggi diamo quasi per scontati.
Da “La domenica sportiva” a “Portobello”, queste alcune delle trasmissioni più celebri e fortunate ascrivibili al nome di Enzo Tortora. Due esempi lontani nel tempo ma che nelle loro fattezze ricordavano già la struttura dei programmi moderni e contemporanei. Il nome del conduttore è stato purtroppo associato anche ad un caso di ‘malagiustizia’. Venne infatti erroneamente arrestato e accusato di associazione camorristica e traffico di droga: evento che rischiò di compromettere la sua meravigliosa carriera ma che fortunatamente ebbe un epilogo meno devastante. Le imputazioni a suo carico si rivelarono infondate e dopo settimane di apprensione la sua vita tornò serena.
Enzo Corpora, l’amarezza ancora vivida della compagna Francesca Scopelliti: “Non è morto di tumore, ma di malagiustizia…”
L’amore in generale è stato forse un mantra nella vita di Enzo Tortora, tanto in ambito professionale quanto nella sua vita privata. Fino ai suoi ultimi giorni ha condiviso gioie, soddisfazioni e anche dolori con la compagna Francesca Scopelliti. “Il colpo di fulmine fu di Enzo, io ero molto più restia. Non volevo fosse un’avventura; lui mi conquistò con quella sua galanteria innata, da uomo dell’ottocento”. Queste le parole di Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, riportate da un articolo del Corriere della Sera.
Enzo Tortora è morto il 18 maggio del 1988 a causa di una malattia che già da alcuni mesi lo attanagliava, un tumore polmonare. La compagna del conduttore, Francesca Scopelliti, ospite a Zona Bianca nel 2022 ha dato però la sua personale visione della comparsa del conduttore ricollegandosi al caso di malagiustizia: “Si dice che Enzo sia morto di un tumore, in effetti fu quella la bomba al cobalto che gli è scoppiata dentro il 17 giugno del 1983. Non è morto di tumore, ma di malagiustizia”. La compagna di Enzo Tortora aggiunse: “In un Paese civile, in uno stato di diritto, non è accettabile…”.