La Senna resta inquinata, la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi ha suscitato polemiche, le proteste per cibo e strutture inadeguate aumentano nel campus che ospita gli atleti, costretti a far fronte al caldo senza aria condizionata. L’immagine che i Giochi stanno dando della Francia non è proprio delle migliori dal punto di vista organizzativo. In tutto questo, spiega Marianna Rocher, esponente del Rassemblement National, Macron per l’opinione pubblica sembra rimanere indifferente al danno che il Paese sta subendo dal punto di vista della considerazione internazionale.
A Olimpiadi finite, però, si dovrà pensare alla definizione del Governo. Tra i nomi dei candidati spicca quello di Xavier Bertrand, mentre la sinistra ha indicato Lucie Castets. Quello che si preannuncia, tuttavia, è un esecutivo senza solide basi: dopo l’alleanza elettorale per battere il Rassemblement National non esiste una maggioranza chiara. E fra un anno l’Assemblée nationale potrebbe essere sciolta di nuovo.
Continuano le polemiche sull’inquinamento della Senna. Quello che era stato presentato come un grande progetto della Francia sta diventando un boomerang anche a livello politico?
Le controversie sull’inquinamento della Senna e sulla possibilità o meno di organizzare lì le gare olimpiche continuano a imperversare. Ciò che era stato presentato come un grande progetto della Francia sta diventando un grave rovescio politico. Un atleta belga si è ammalato, e la squadra belga di triathlon non parteciperà alle gare. Nonostante ciò, Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, aveva promesso di ripulire la Senna. Ha persino organizzato uno spettacolo mostrandosi mentre faceva il bagno nel fiume, ma indossando una muta da sub, il che è stato percepito come una totale ipocrisia. La Francia potrebbe rischiare di compromettere la sua immagine sulla scena internazionale anche a causa delle critiche rivolte alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici.
La bonifica della Senna è un investimento per il futuro: prevede anche 20 stabilimenti balneari da sfruttare come attrattiva turistica. Un progetto già fallito?
Sì, è chiaro! Nell’ambito del piano balneazione, è stato realizzato un investimento considerevole con la costruzione di un’opera di grande rilievo: un cilindro di 50 metri di diametro e 30 metri di profondità, situato nel sottosuolo vicino alla stazione di Austerlitz. Questo progetto, del costo di circa 100 milioni di euro, si inserisce in un’iniziativa più ampia, con un budget totale di circa 1,4 miliardi di euro destinato ai bacini di ritenzione. In ogni caso, siamo ancora lontani dagli standard di balneazione, ci sarà ancora molto da fare e da spendere visto che i risultati sono stati scarsi e controproducenti per l’immagine della città di Parigi e conseguentemente della Francia intera. Prova ne è che gli allenamenti di alcune squadre ed alcuni singoli atleti sono stati annullati a causa degli alti livelli di batteri fecali nell’acqua.
Gli atleti si lamentano anche del cibo nel loro campus e del disagio del loro alloggio, segnalando vari problemi organizzativi. Macron subisce le conseguenze dei problemi di immagine derivanti da questo malfunzionamento?
I letti in cartone nel villaggio olimpico, la qualità molto scadente e la quantità insufficiente del cibo, così come la mancanza di aria condizionata durante l’ondata di caldo, sono stati fortemente criticati da alcune delegazioni e le notizie stanno facendo il giro del mondo. Il presidente Macron è percepito come indifferente alle ripercussioni sull’immagine della Francia. Mi fa male il cuore vedere che il nostro Paese viene presentato così: questa non è la Francia vera.
Il presidente ha sfruttato le Olimpiadi per prolungare la risoluzione della crisi politica, rimandandola di qualche settimana. Qual è il governo più probabile in questo momento? Dopo lunghe discussioni, la sinistra ha trovato il nome di un possibile primo ministro: potrà costituire il governo?
È previsto che il nuovo primo ministro sia nominato dopo le Olimpiadi. Tra i candidati si parla di Xavier Bertrand. E per la sinistra l’ultima proposta è Lucie Castets, LFI. Attualmente è difficile prevedere i risultati del voto, la situazione è imprevedibile. Gli ultimi sondaggi indicano che il 58% dei francesi non desidera un governo di sinistra. Tuttavia, le recenti elezioni hanno dimostrato che la voce dei francesi non viene ascoltata, con alleanze e manovre politiche che influenzano le decisioni. Di conseguenza, la situazione rimane incerta.
Qual è il suo scenario?
È improbabile proporre un governo solido con una base parlamentare stabile e capace di governare in modo efficace. Qualunque sia il governo formato, è probabile che ci sia una nuova dissoluzione dell’Assemblea Nazionale tra poco più di un anno. Attualmente non esiste una maggioranza chiara, e il partito che ha raccolto il maggior numero di voti dai francesi, il Rassemblement National, è stato escluso da incarichi di responsabilità nell’Assemblea Nazionale, il che solleva preoccupazioni: si intravede una deriva dei modelli democratici finora applicati.
Cosa non funziona?
Sembra una democrazia a orologeria: fin quando i partiti di sinistra ottengono i voti necessari nessuno dice niente, quando i voti si spostano a destra, si iniziano ad evocare i fantasmi del totalitarismo, facendo barriere come abbiamo visto alle ultime elezioni. Per avere una democrazia sana, solida e matura, si dovrebbe accettare qualsiasi risultato espresso dal popolo, tenerne conto e rispettare le decisioni di voto popolare.
(Paolo Rossetti)
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