Il famosissimo ed acclamato (ma anche lungamente criticato) regista statunitense David Lynch è morto nella giornata di oggi all’età di soli 78 anni: a dare l’annuncio – a dir poco a sorpresa – è stata la sua famiglia con un post pubblicato qualche minuto fa sulla sua pagina ufficiale di Facebook nel quale i familiari si limitano ad esprimere il loro “profondo rammarico” nel dare la notizia e chiedono “un po’ di privacy in questo momento” per metabolizzare il “grande vuoto” lasciato da David Lynch; il tutto – prò – invitando i fan (e forse anche loro stessi) a “tenere gli occhi sulla ciambella e non sul buco“, com’era solito dire lo stesso regista.
Di fatto per ora non sappiamo ancora dire come e perché sia morto David Lynch, ma d’altra parte è certo che ha sempre vissuto una vita piuttosto solitaria e interamente caratterizzata da una brutta abitudine al fumo che lo scorso anno – aveva raccontato lui stesso in alcune interviste – gli era costata una diagnosi di enfisema polmonare debilitante: una patologia – appunto – piuttosto diffusa tra i fumatori nella quale gli alveoli polmonari perdono progressivamente la loro elasticità riducendo via via l’apporto di ossigeno ed anidride carbonica nel sangue.
La vita e la carriera di David Lynch: dal primo successo con Eraserhead al boom di Mulholland Drive
Al di là del com’è morto David Lynch, guardando – proprio come direbbe lui – alla ciambella e non al buco vale la pena ricordare che il famosissimo regista era nato nel Montana statunitense nel 1946 appassionandosi fin da subito alle arti tanto da seguirne negli anni ’60 un’accademia: proprio in quel periodo firmò il suo primo timido cortometraggio sperimentale – Six Men Getting Sick -; ma la vera svolta arrivò solamente nel 1976 quando mise la sua firma al controverso (e primo della sua carriera) lungometraggio Eraserhead che dopo aver riscosso parecchie critiche venne quasi unanimemente – e tardivamente – ritenuto un vero e proprio cult movie degli anni ’70.
Nella decisamente ricca produzione cinematografica e televisiva di David Lynch vale certamente la pena ricordare The Elephant Man che conquistò la bellezza di otto nomination agli Oscar tra cui il primo per il regista; ma non possiamo neppure ignorare Velluto Blu (con seconda nomination annessa), la famosissima serie tv Twin Peaks, il premiato con la Palma d’Oro a Cannes Cuore Selvaggio e l’acclamatissimo – tanto da essere stato eletto come migliori film del 21esimo secolo – Mulholland Drive che gli valse la sua terza ed ultima nomination agli Oscar.
Complessivamente di premi David Lynch ha incassato ‘solamente’ la Palma d’Oro citata prima e un Oscar onorario alla carriera che gli è stato assegnato nel 2019; mentre della sua vita vale la pena ricordare che si è sposato almeno quattro volte, oltre ad aver nutrito un lungo amore con la ‘sua’ protagonista di Velluto Blu Isabella Rossellini, con una carriera che ha spaziato anche nel mondo della musica, dell’arte pittorica, della meteorologia e dell’imprenditoria con un nightclub aperto a Parigi nel 2011.