SCUOLA/ Alunni a caccia di bellezza: un concorso di poesia dedicato ad Alda Merini

- Roberto Persico

Succedono cose fuori dall'ordinario, all'Istituto Comprensivo di via Pareto, periferia nord di Milano. Come un concorso di poesia dedicato ad Alda Merini. ROBERTO PERSICO

aldamerini_ppianoR400 Alda Merini (1931-2009) (Infophoto)

Succedono cose fuori dall’ordinario, all’Istituto Comprensivo di via Pareto, periferia nord di Milano. Succede che una mamma, rimasta a casa perché la sua ditta è fallita e avendo perciò tempo a disposizione si metta a riordinare la casa e pensi di portare a scuola i libri vecchi dei figli; lì si vede proporre di occuparsi della biblioteca, lo fa, ci prende gusto, finisce per diventare insegnante di sostegno e per occuparsi a tempo pieno del doposcuola. 

Succede che un’altra mamma, desiderosa che la scuola possa essere un’esperienza bella per il figlio, si metta al pomeriggio con i ragazzini a realizzare i cartelli con i nomi degli alberi, e faccia lavorare insieme italiani, egiziani, marocchini, indiani… Succede che una nonna prepari il pranzo per i festeggiamenti per la collocazione dei cartelli. Succede che un gruppo di pensionati si metta con i ragazzi a fare l’orto, che i suonatori della banda del quartiere si mettano a disposizione per dare lezioni di musica: “Hanno cominciato a cercare i ragazzi uno a uno — racconta Angelo, il dirigente —. Troppo spesso non c’è nessuno, nelle nostre scuole, nei nostri oratori, che guarda i ragazzi così. A scuola c’era un ragazzino che stava sempre in disparte, ombroso. Che cosa c’è? — gli chiedo un giorno. — Qui nessuno mi chiama mai per nome — risponde. Quelli della banda sì, lo chiamano per nome (si chiama Francesco), lo aspettano, se è in ritardo lo cercano… Quando gli hanno portato uno strumento — ma è proprio per me? — piangeva”.

Succede che la scuola sia vecchia, triste, grigia; e allora i genitori, invece di lamentarsi, prendano vernice e pennelli e si mettano a ridipingerla, e a raccogliere fondi per risistemarla. Che l’angolo per i colloqui con i genitori venga riarredato con colori e piante. “Non si pensa mai alla bellezza — osserva una mamma — invece l’antidoto al niente che assedia i nostri ragazzi è proprio la bellezza”.

E, sempre in caccia di bellezza, oggi la scuola propone un concorso di poesia intitolato ad Alda Merini, aperto agli alunni delle scuole di ogni grado (scarica qui il bando), “Nessuno è felice come chi sa di essere amato”. Un’occasione per tutti per respirare l’aria di una scuola dove succedono cose fuori dall’ordinario.







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