Fabio Pinelli chiede di smorzare i toni del dibattito sulla riforma della giustizia e di arrivare a un punto di equilibrio, un richiamo fatto dal vicepresidente del Csm anche in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione. La tutela dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura è un suo dovere, ma ritiene che lo sia anche invitare a riflettere sul ruolo attuale del magistrato.
Ne parla a Il Gazzettino, esprimendo parere favorevole sulla separazione delle carriere, ma segnalando anche che anche il pm ha un ruolo di tutela per i cittadini. In questa situazione, nella quale per il vicepresidente del Csm si sta andando in un’altra direzione, servono punti di equilibrio.
Per quanto riguarda il sorteggio per nominare i membri togati del Csm, Fabio Pinelli non lo ritiene necessario, anche se è “la reazione” alla degenerazione delle correnti.
RIFORMA GIUSTIZIA, L’ANALISI DI FABIO PINELLI
Fabio Pinelli preferisce non entrare nel merito dell’idea dell’Anm di protestare contro la riforma della giustizia, ma comunque non si tira indietro dall’evidenzia che è in corso “un conflitto tra poteri” che lo spinge a chiedere di evitare lo scontro per il bene dei cittadini. Di fronte a una magistratura che non riesce ad arrivare a un equilibrio, il pericolo per l’Italia, in caso di referendum, è di rendere il voto un giudizio di fatto sulla magistratura.
Nell’intervista a Il Gazzettino, il vicepresidente del Csm cita anche quali sono gli interventi che servono al settore della giustizia per diventare più efficiente: in primis, bisogna definire il ruolo del diritto, chiarire “se ogni conflitto può finire davanti alla giurisdizione” o se possono esserci alternative per risolverli, ma ritiene si debba anche affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda il nodo dei processi lenti, di sicuro per Pinelli ha un ruolo il fatto che il sistema sia complesso. C’è poi un problema di magistratura sotto attacco, ma per Pinelli le tensioni sono fisiologiche, anche se auspica un atteggiamento rispettoso da tutte le parti in causa.
I PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA
Innegabile, comunque, la bassa considerazione che ha l’opinione pubblica della magistratura, ma Fabio Pinelli ci tiene a rimarcare la qualità dei magistrati italiani, che ritiene molto alta, a garanzia dei cittadini. In ogni caso, riflette sul fatto che il magistrato non debba preoccuparsi del consenso.
Di sicuro, non vanno valutati seguendo criteri aziendalistici, cioè dal numero delle sentenze emesse, anche se comunque servono tempi ragionevoli nella giustizia, ma per questo e per fornire le risposte ai cittadini in maniera adeguata, per il vicepresidente del Csm bisogna mettere i magistrati nelle giuste condizioni, quindi devono disporre anche delle giuste risorse.