Rischia fino all’ineleggibilità Marine Le Pen, la politica francese leader di Rassemblement national, uno dei partiti con più seguaci in Francia. Come scrive il Corriere della Sera attraverso il suo portale online, nella giornata di ieri si è aperto a Parigi il processo nei confronti della stessa (imputati anche altri 24 dirigenti del partito), accusati di appropriazione indebita dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea a seguito di impieghi fittizi presso il Parlamento europeo.
Di fatto i 25 alla sbarra, compreso il padre di Marine Le Pen, secondo l’accusa avrebbero utilizzato appunto i fondi Ue per pagare dei collaboratori che in realtà non lavoravano al parlamento europeo ma eran semplicemente dipendenti di Rassemblement national a Parigi. Secondo il quotidiano di via Solferino il processo potrebbe chiudersi all’inizio del mese di dicembre, e Marine Le Pen rischia grosso, in quanto la stessa potrebbe essere condannata per malversazione di fondi pubblici, con conseguente condanna ad una ineleggibilità fino a 10 anni, cosa che non permetterebbe alla stessa di presentarsi alle prossime elezioni per la presidenza della repubblica francese, previste il 2027 o anche prima.
MARINE LE PEN, PROCESSO AL VIA: IL CASO SCOPPIATO 9 ANNI FA
Tutto è scoppiato nove anni fa or sono, nel 2015, quando partì una segnalazione da Strasburgo in merito a dei contratti di collaboratori di Rassemblement national dal 2004 al 2016: queste persone erano pagate con fondi Ue per dei lavori al parlamento, ma in realtà gli stessi non si erano mai visti presso l’organo europeo.
A corroborare la tesi dell’accusa, è uno dei presunti collaboratori di RN, leggasi Thierry Legier, che è stato la guardia del corpo del padre di Marine Le Pen nonché della stessa politica e che attraverso la sua opera autobiografica non racconta mai di aver lavorato al parlamento europeo, nonostante vi fossero numerosi contratti che recano la sua firma. Nel mirino di chi indaga anche Yann Le Pen, la sorella di Marine, altra presunta assistente al parlamento europeo che però ha ammesso di non aver mai visto l’edificio di Strasburgo, e di non aver mai lavorato per lo stesso.
MARINE LE PEN, PROCESSO AL VIA: LE ACCUSE DI SOPHIE MONTELI
Oltre alla leader politica sono comparsi in tribunale 8 ex eurodeputati e fra questi anche il suo ex compagno Louis Aliot, vicepresidente di Rassemblement national, nonché Julien Odoul, deputato e portavoce. Non ci sarà invece il 96enne Jean-Marie Le Pen, il papà di Marine, in quanto dal fisico molto debole, così come stabilito da una perizia medica.
Secondo i giudici che hanno puntato il dito contro la leader della destra d’oltralpe, quello di RN era un sistema quasi collaudato per appropriarsi indebitamente dei fondi, un vero e proprio mezzo di finanziamento del partito e a sostenere questa tesi anche una ex europarlamento del FN, Sophie Monteli, secondo cui Marine Le Pen avrebbe chiaramente spiegato che parte di quei fondi europei sarebbero stati utilizzati per il partito. Vedremo come si concluderà questa intricata vicenda.