ANZIANI E VECCHIAIA: UN CONCETTO DA RIVEDERE
La vecchiaia va ripensata: ritenuta una fase di avvicinamento alla propria fine, tanto da far sentire gli anziani uno scarto, in realtà è un momento in cui si può crescere ulteriormente per monsignor Vincenzo Paglia, che infatti si batte da tempo affinché venga rivalutato il concetto del tempo. Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in vista dell’uscita del libro ‘Destinati alla vita‘, il presidente della Pontifica Accademia per la Vita ricorda che la vecchiaia “è un tempo prezioso“, non solo perché ora si vive più a lungo, ma anche perché si è importanti per le proprie famiglie e per la società.
“Non è un’età di scarto“, ribadisce Paglia, secondo cui è un pensiero da contrastare. Al tempo stesso, è consapevole di quanto sia difficile cambiare prospettiva sul tema. Come lo è quella sulla morte, che fa parte della vita, ma non va intesa come fine, bensì come passaggio. Il problema è che la società attuale, focalizzata su benessere e consumo, su io ed egoismo, ci spinge al “benessere immediato“. In realtà, bisogna riempirsi di affetti e pensieri, vivere al meglio la propria vita perché, come insegna la sapienza cristiana, “sarà risorta“.
Comunque, per Paglia devono essere in primis gli anziani a combattere l’idea che siano uno scarto e fuori dai giochi, anche arrivando a ritrovarsi uno spazio che a volte la società non vuole dare loro. A tal proposito, ha rievocato la lezione di Papa Francesco del 2022, con la catechesi all’età anziana, illustrando come “in ogni età ci sia la possibilità di un protagonismo attivo“.
PAGLIA, DALL’ASSISTENZA AL DIALOGO TRA GENERAZIONI
Se la scienza ha contribuito all’allungamento della vita, la società poi esclude gli anziani, che si sentono appunto uno scarto. A risolvere la questione deve essere la politica, ad esempio pensando su un nuovo sistema di assistenza. A tal proposito, monsignor Paglia ha citato la sperimentazione che sta iniziando a Roma e poi partirà anche a Milano: l’idea è di garantire un’assistenza domiciliare socio-sanitaria in maniera costante e integrata, in modo tale che “nessun anziano sia lasciato solo“.
Paglia ha assicurato che le sperimentazioni si allargheranno, arrivando a coprire tutto il Paese. Il dibattito nel frattempo pone una riflessione sul rischio di un conflitto tra generazioni, visto che si va sempre più tardi in pensione, ma poi i giovani entrano più tardi nel mondo del lavoro, peraltro sempre più precario. Per il presidente della Pontificia Accademia per la Vita la soluzione è nel dialogo, lo dimostra la Chiesa che valorizza questo patrimonio.
Peraltro, pure l’età media dei consacrati sta crescendo, infatti un terzo dei preti nella Diocesi a Milano è over 75. Per Paglia, com’è c’è una figura pastorale dedicata ai giovani, bisogna introdurne una per gli anziani. “Dobbiamo inventarla“. Infine, sulla possibilità che Papa Francesco si faccia da parte come il suo predecessore Benedetto XVI, Paglia esclude tale ipotesi al Corriere: “Non credo comunque all’ipotesi del ritiro“.