Crisi Governo, Conte-Di Maio contro Salvini/ Premier “Legislatura non finirà a breve”

- Niccolò Magnani

Scontro totale nel Governo, scambio di accuse tra Lega e M5s, protagonisti Salvini e Di Maio: Conte al leader del Carroccio, "Premier? Aspetti".

crisi governo, Di Maio e Salvini alla Camera Di Maio e Salvini "divisi" alla Camera (LaPresse, 2018)

La legislatura non terminerà a breve nonostante gli scontri tra Lega e M5s degli ultimi giorni: il premier Giuseppe Conte lo certifica ai microfoni del Corriere della Sera, sottolineando come «questo è un governo del cambiamento. E ho sempre cercato di rimarcare che non si tratta di una formula vuota, ma di una manifestazione programmatica per ridurre la sfiducia e il distacco dei cittadini dalle istituzioni. Dare importanza all’etica pubblica significa vincolare tutti i componenti del governo a agire con “disciplina e onore”, come pretendono la Costituzione e i cittadini. Siamo di fronte a un semplice avviso di garanzia, per accuse delle quali, allo stato, so quanto sanno tutti». Sul clima acceso tra le due forze di maggioranza ha aggiunto: «Era prevedibile, con le Europee alle porte, che fossero più evidenti le differenze tra le sue componenti. D’altronde, non ho mai preso in giro il Paese parlando di un esecutivo fondato sull’assoluta armonia tra forze omogenee e politicamente affini. Fin dalla gestazione, è stato frutto di un confronto reso necessario dal risultato e dal sistema elettorale, che hanno spinto forze diverse a assumersi una responsabilità condivisa. Queste differenze talvolta si manifestano in misura evidente, ma l’importante è la determinazione a superarle in vista del bene comune». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CRISI GOVERNO, CONTE: “SALVINI PREMIER? ASPETTI”

Silvio Berlusconi rilancia un governo di Centrodestra, resta alta la tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle: giorni roventi per l’esecutivo gialloverde. Il premier Giuseppe Conte manda un messaggio ben preciso al segretario federale del Carroccio in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera: «Ha una vita davanti a sé per fare il premier, se e quando si creeranno le condizioni. Non in questa legislatura». Il giurista si è poi soffermato sulle dimissioni di Armando Siri, sottosegretario al Mit indagato per corruzione: «Completerò presto la valutazione e la decisione verrà adottata nei prossimi giorni». Luigi Di Maio, capo politico grillino, ha rincarato la dose in un’intervista rilasciata a Repubblica: «Sarebbe opportuno che la Lega lo mettesse in panchina per un po’. Nelle prossime ore chiederò a Salvini e Giorgetti un chiarimento a livello politico». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CRISI GOVERNO: “MARTEDI’ CROLLA TUTTO”

«Siamo a meno quattro»: questa la rivelazione di un esponente della Lega al Corriere della Sera, con quattro che si riferisce ai giorni che mancano alla caduta del governo con il M5s. Clima di alta tensione tra le due forze di maggioranza, con Il Giornale che riporta un virgolettato di Salvini destinato al premier Conte: «Guarda che così non si va da nessuna parte. Con gli insulti non risolvete nulla. Con gli attacchi personali non ottenete niente. Sappiate che Siri non si dimette. Né ora né mai. Ma di che stiamo parlando? Con questo atteggiamento state bloccando il Paese solo per le elezioni europee. Ma allora ditelo, ditelo che volete far saltare tutto». L’opposizione non sta a guarda, con il Partito Democratico che inquadra i fatti delle ultime ore in una logica di campagna elettorale: «La lotta nel fango tra Salvini e Di Maio magicamente finirà il 26 maggio, a Roma il clima tornerà sereno. Meglio scontrarsi sulla Raggi, che ammettere il fallimento della politica economica del governo», le parole di Andrea Marcucci. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MOLINARI: “M5S TORNI A LAVORARE”

Clima di altissima tensione, da crisi di governo, tra Lega e Movimento 5 Stelle. Scontro vibrante nelle ultime ore tra i due leader Salvini e Di Maio, con il capo politico grillino che ha accusato il collega vice premier di volere un esecutivo con Berlusconi. Intervistato da Affari Italiani, il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ha commentato: «Vogliamo che il governo vada avanti, non ci sono dubbi su questo. Però i 5 Stelle la smettano di inventarsi un caso al giorno e tornino a lavorare per portare avanti le cose che gli italiani si aspettano da noi». «Assolutamente no», la Lega non vuole tornare con Berlusconi, con Molinari che aggiunge: «Ma, ripeto, i 5 Stelle la smettano di inventarsi un caso al giorno. Ieri c’è stata la sfida su Siri, poi ci hanno attaccato dicendo che non volevamo il Decreto Crescita per la norma dei marchi quando invece l’abbiamo fatta noi e loro ce l’hanno copiata, oggi c’è la storia della telefonata a Berlusconi. Ogni giorno se ne inventano una. E’ vero che siamo in campagna elettorale per le Europee, ma la smettano e si torni a governare bene come abbiamo fatto in questi mesi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CRISI GOVERNO, DI MAIO ATTACCA LA LEGA

18-19 aprile 2019, la crisi del Governo Lega-M5s è servita: le indagini su Armando Siri, la richiesta conseguente di dimissioni da Di Maio e tutto il board grillino, poi ancora lo scandalo Ama su Virginia Raggi e la medesima “mossa” di Salvini e soci contro la sindaca. Tutto questo sta generando un vero e proprio effetto deflagrante nel Governo che già faticava a tenere a bada i nodi aumento Iva, Flat tax e Decreto Crescita, per non parlare delle imminenti Elezioni Europee: “last but not least”, il messaggio Facebook di questa mattina apparso sulla pagina di Luigi Di Maio a dir poco incendiario. «Anche oggi la Lega minaccia di far cadere il governo. Lo aveva già fatto con la Tav. Sembra ci siano persino contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Sono pieni i giornali di queste ricostruzioni e lo trovo gravissimo. Sono davvero sbalordito.  Trovo grave che si prenda sempre la palla al balzo per minacciare di buttare via tutto. Ma dov’è il senso di responsabilità verso i cittadini? Dove è la voglia di cambiare davvero le cose, di continuare un percorso, di migliorare il Paese come abbiamo scritto nel contratto?». Parole durissime che vedono in Salvini il responsabile ultimo per non voler dimissionare il fidato Siri e voler far saltare il banco, addirittura con Forza Italia «sono pronti a far saltare tutto e a tornare con Berlusconi? Questo è il valore che danno all’Italia? Scusatemi, ma è stato proprio il MoVimento 5 Stelle a bloccare i tentativi del sottosegretario leghista Siri di introdurre alcune misure diciamo un po’ controverse. E anche i giornali oggi ne danno conto. Noi ce le ricordiamo: quando arrivarono sui nostri tavoli ci sembrarono strane e le bloccammo. Questo dimostra che gli anticorpi del Movimento ci sono e sono ancora forti. Senza di noi chissà cosa sarebbe accaduto».

SALVINI REPLICA A DI MAIO

Un Di Maio all’assalto che promette fuoco e ferro nei prossimi giorni qualora la Lega non facesse un passo indietro sulle vicende Siri e Raggi: per capire l’aria che tira e la fatica che farà il Premier Conte questa volta a mediare, basta leggere la replica diretta che Salvini ha “mandato” al collega vicepremier «Macché crisi di governo! La Lega vuole solo governare bene e a lungo nell’interesse degli italiani, la crisi di governo è solo nella testa di Di Maio che farebbe bene a non parlare di porti aperti per gli immigrati e a controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi». La questione morale e l’etica “tirata” in ballo da Di Maio viene prontamente replicata dal leader della Lega che al momento non intende “dimissionare” il Sottosegretario Siri né tantomeno mollare la battaglia su Roma contro Virginia Raggi. A corredo dello scontro, secondo Il Messaggero, circolerebbero alcuni sms mandati da Salvini ai suoi collaboratori in cui il grado della lite nel Governo è ancora più grave: «Questi grillini sono delle mer**». Non solo, in un dialogo tra Conte e Salvini – sempre secondo i retroscena dei giornali – il vicepremier attacca «Guarda che così non si va da nessuna parte. Con gli insulti non risolvete nulla. Con gli attacchi personali non ottenete niente. Sappiate che Siri non si dimette. Né ora né mai. Ma di che stiamo parlando? Con questo atteggiamento state bloccando il Paese solo per le elezioni europee. Ma allora ditelo, ditelo che volete far saltare tutto».





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