San Benedetto da Norcia, nato in Umbria nel 480 e morto a Montecassino, 67 anni dopo, è stato il fondatore dell’ordine che porta il suo nome. Riconosciuto da tutte le Chiese cristiane, fu fratello di santa Scolastica, insieme alla quale fu mandato a Roma per compiere i suoi studi. Sconvolto dalla vita della città, decise di abbandonare la casa e i beni paterni per abbracciare la vita monastica: si ritirò così nella valle dell’Aniene dove avrebbe compiuto un primo miracolo. A lungo visse a Subiaco, tra le province di Roma e Frosinone: qui formò altri discepoli, così come anche altri monaci, prima di trasferirsi a Cassino dove fondò il monastero di Montecassino.
Tanti i miracoli attribuiti a San Benedetto da Norcia, tra cui alcuni di risurrezione. Il santo morì nel 547, dopo sei giorni di febbre altissima e quaranta giorni dopo la morte della sorella santa Scolastica, con la quale fu sepolto. Secondo la leggenda, San Benedetto morì sostenuto dai suoi discepoli dopo aver ricevuto la comunione, mentre li benediceva. Oggi il santo è patrono di molti paesi in giro per il mondo: innanzitutto, è uno dei patroni d’Europa e lo è anche dell’isola di Tenerife, in Spagna, dove protegge i campi e i contadini.
Cos’è il Cammino di San Benedetto?
Oggi la storia di San Benedetto si può ripercorrere nel Cammino che porta il suo nome, un celebre percorso che si sviluppa da Norcia fino a Montecassino. Il cammino attraversa borghi, rocche, eremi e abbazie ma anche natura selvaggia: si tratta di trecento chilometri che attraversano Subiaco, i Monti Sibillini, la valle del Liri fino ad arrivare appunto a Cassino. Il Cammino di San Benedetto prevede 16 tappe attraverso sentieri, valli, monti e strade a basso traffico: si tratta di un viaggio alla scoperta di Umbria e Lazio, della vita di San Tommaso e di quella di altri santi come Rita da Cascia, Francesco d’Assisi e Tommaso d’Aquino.