Sempre più donne stanno entrando nel mercato della birra, un lento ma costante cambiamento che è stato evidenziato anche nella Guida alle birre d’Italia di Slow Food, così come sottolineato da Cook del Corriere della Sera. Sebbene la birra rimanga sostanzialmente appannaggio degli uomini, anche per quanto riguarda i consumi (di solito la donna preferisce le bollicine o i cocktail), il gentil sesso sta piano piano affacciandosi in questo settore, non soltanto per quanto riguarda i gusti alimentari ma anche le attività imprenditoriali.
Federico Sannella, vicepresidente di AssoBirra, ha sottolineato come bisogna fare ancora di più in tal senso, di modo da aumentare la presenza femminile nel mercato delle “bionde”, ma come detto all’inizio del pezzo, sembrerebbe intravedersi la luce in fondo al tunnel dopo anni di “solo uomini”. Cook sottolinea giustamente e con orgoglio, come il mondo della birra, sebbene appartenga soprattutto ai maschi in tutti i campi, in realtà aveva in origine una forte componete rosa, sia nella produzione quanto nella vendita.
BIRRA, SEMPRE PIU’ DONNE NEL SETTORE: UNA GRANDE TRADIZIONE
Ad esempio il primo “pub” è nato nel Regno Unito nel 14esimo secolo e a servire i viandanti vi erano proprio delle donne, che ospitavano i “turisti” nelle loro abitazioni, offrendo la loro, in cambio di denaro, delle ottime bionde. Che dire poi dei Paesi Bassi, la patria per eccellenza della birra viste le numerose aziende del settore presenti fra Olanda e Belgio: fra il 500 e il 600 in quel di Haarlem, nota località dei Paesi a nord dell’Europa, tre birrai su quattro erano appunto donne.
Grande tradizione anche Germania, dove la birra che si produce nei luoghi religiosi era appunto realizzata non dai frati o dai monaci, bensì da religiose. Il caso più emblematico resta comunque quello di Rosa Merckx, che divenne nel 1972 la prima birraia belga della storia, fornendo un apporto decisivo al ruolo della stessa bevanda alcolica negli anni a venire. Ma in Italia invece come è la situazione?
BIRRA, SEMPRE PIU’ DONNE NEL SETTORE: LA SITUAZIONE DELL’ITALIA
Anche in questo caso ci viene in soccorso Cook spiegando che non mancano i grandi nomi nel panorama delle birre del BelPaese, come ad esempio presso il birrificio Castagnero di Monica Castagnero, ma anche quello del Vulture di Ersilia D’Amico, così come a Perugia, con Luana Meola. Un gruppo di grandissime esperte ed addette ai lavori che ovviamente non hanno nulla da invidiare ai colleghi uomini e che realizzano e/o vendono un prodotto artigianale e assolutamente di qualità. La famiglia di donne che produce birra più famosa del nostro Paese resta comunque la Fuchs, proprietaria della birra Forst, bevanda che si produce in Alto Adige.
Fino al 2015 l’amministratrice delegata è stata Margarethe, mentre da nove anni a questa parte c’è la figlia Margherita Fuchs von Mannstein a capo dell’azienda, portando avanti quindi una splendida tradizione in rosa che sicuramente proseguirà anche negli anni a venire visto che l’attuale ad (quinta generazione) è al comando della ditta di famiglia assieme alle figlie, pronte a subentrare alla madre quando sarà il momento.