Dopo quasi 5 giorni al centro di una vera e propria tempesta di smentite, la CNN alla fine ha confermato ufficialmente – con una versione dei fatti poco convincente, ma ci torneremo a breve – che il famoso prigioniero intervistato dalla giornalista Clarissa Ward non era un civile rimasto intrappolato nelle durissime prigioni siriane dopo la caduta del regime di Assad, ma uno 007 al servizio dell’ex leader fuggito sotto le pressioni dei ribelli; confermando – insomma – quanto era stato già dichiarato nei giorni scorsi da diversi fact-checker, tra i quali il sito siriano Verify-Sy che per primo aveva smentito la versione del prigioniero.
Facendo un passetto indietro, è bene ricordare che lo scorso 12 dicembre la giornalista dell’emittente statunitense Clarissa Ward durante un’incursione all’interno di una delle ex carceri di Assad alla ricerca del giornalista americano scomparso Austin Tice aveva individuato quello che si era presentato come Adel Ghurbal: in una lunga e virale intervista, l’uomo – che diceva di essere un civile – aveva raccontato di essere rimasto imprigionato per tre lunghi mesi, tenuto quasi sempre al buio e malnutrito; il tutto raccontando di non essere a conoscenza della caduta dell’ex leader siriano proprio in virtù della sua lunga prigionia e del fatto che nessuno era andato a prestargli soccorso.
La CNN conferma che il prigioniero è un ex 007, ma la spiegazione non convince
Il video della CNN – com’era facilmente intuibile – è immediatamente diventato virale in rete registrando migliaia di interazioni, condivisioni e commenti, ma al contempo erano parecchi gli utenti che avevano notato diverse discrepanze nel racconto del (presunto) prigioniero a partire dagli abiti eccessivamente puliti per un uomo sopravvissuto alle dure carceri di Assad, arrivando fino al fatto che la sua reazione alla luce del sole era stata troppo debole per una persona che raccontava di essere rimasta al buio per tre mesi.
Una prima versione diversa dei fatti era stata data – appunto – dal sito di fact-cheching Verify-Sy che aveva riconosciuto nel civile liberato dalla CNN la figura dell’ex 007 Salama Mohammad Salama per anni al servizio di Assad ed imprigionato solamente lo scorso mese in seguito all’accusa di furto ed estorsione ai danni di alcuni residenti di Homs: tesi – poi – confermata anche da alcuni civili siriani che hanno condiviso con il sito diverse foto che ritraevano l’uomo ai tavoli governativi al fianco degli ex sottoposti del leader deposto.
Infine, sotto le ormai fortissime pressioni da parte dell’intera rete, anche la CNN si è vista costretta a correre ai ripari con un articolo pubblicato nella tarda serata di lunedì 16 dicembre nel quale – e qui veniamo al racconto poco convincente – hanno confermato che si tratterebbe dell’ex 007 sottolineando che “non è chiaro come o perché Salama sia finito nella prigione di Damasco”, che attualmente “non siamo stati in grado di ristabilire i contatti con lui” e che “non possiamo verificare in modo indipendente” le accuse mosse contro l’uomo; aprendo al dubbio che si tratti di un racconto fine a coprire una maldestra messinscena fatta per generare click e interazioni.