Si è concluso ad Astana, in Kazakistan, il vertice di due giorni dei Capi di Stato e di governo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai: al termine dell’incontro è stata firmata la dichiarazione di Astana, un documento proiettato su vari temi internazionali, compresa economia e politica. Ad Astana è stata adottata anche l’iniziativa “sull’unità mondiale per una pace giusta, l’armonia e lo sviluppo” e i membri dell’associazione hanno invitato l’intera comunità mondiale ad aderirvi. Questa sottolinea che gli Stati membri non interferiranno negli affari interni dei Paesi sovrani e contrarie al diritto internazionali.
Nel dettaglio, la dichiarazione vede gli Stati membri sostenere i principi del rispetto reciproco della sovranità, dell’uguaglianza, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale degli Stati, ma anche della non ingerenza negli affari interni. Inoltre il documento sottolinea la necessità di rafforzare le Nazioni Unite e di adottare una riforma mirata ad una maggiore rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo dell’organizzazione internazionale.
Le decisioni assunte nella dichiarazione di Astana
La dichiarazione di Astana adottata dal Consiglio dei Capi di Stato afferma il diritto dei Paesi membri della SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai) la risoluzione pacifica delle differenze e delle controversie attraverso il dialogo e le consultazioni. Inoltre i Paesi hanno ribadito che la creazione unilaterale di sistemi di difesa missilistica globale da parte dei singoli Paesi ha un impatto negativo sulla sicurezza e sulla stabilità internazionale. Sono inoltre inaccettabili, secondo i Paesi della SCO, i doppi standard nella lotta al terrorismo.
Per garantire la pace in Medio Oriente, secondo i membri SCO, è essenziale cercare una soluzione equa della questione palestinese. Parlando invece dell’Afghanistan, è stato ribadito l’impegno degli Stati membri nel fare del Paese uno Stato indipendente, neutrale e pacifico ma soprattutto libero da guerre e terrorismo. Infine, la SCO si è opposta, con la firma sul documento, alle sanzioni unilaterali e alle restrizioni commerciali. All’incontro ad Astana hanno partecipato numerosi leader mondiali, tra cui anche Vladimir Putin e l’omologo turco Erdogan.