In Louisiana è stato introdotto un provvedimento che dispone che in ogni scuola pubblica dalle elementari, fino all’università, vengano esposti i dieci comandamenti. A stabilirlo è stato il governatore della Louisiana, Jeff Landry, che nel testo del provvedimento ha ribadito come i dieci comandamenti siano “documenti fondamentali del nostro governo statale e nazionale”. Anche in ogni aula che riceva finanziamenti statali dovrà essere affisso un poster – con dimensioni fissate di 28 per 35,5 centimetri – con su scritto il testo sacro con “caratteri grandi e facilmente leggibili“.
Negli stessi istituti scolastici e accademici sarà affissa poi, secondo quanto stabilito dal provvedimento, una “nota di contesto” di quattro paragrafi che spiegherà come i comandamenti “sono una parte importante dell’istruzione pubblica americana da quasi tre secoli”. In seguito all’annuncio del governatore Jeff Landry, non sono mancate dure reazioni, soprattutto da parte di gruppi per i diritti civili che hanno ribadito la separazione tra Chiesa e Stato, che viene sancita nel primo emendamento della Costituzione americana.
Dieci comandamenti a scuola in Louisiana: cosa deciderà la Corte?
È molto probabile che il provvedimento adottato in Louisiana venga contestato come già accaduto in passato anche in altri Stati. La Corte Suprema degli Stati Uniti, ad esempio, nel 1980 annullò una legge simile del Kentucky: questa chiedeva che i dieci comandamenti fossero esposti nelle scuole elementari e superiori. Per l’Alta Corte, infatti, il documento affisso nelle scuole “non aveva uno scopo legislativo secolare” ed era una iniziativa “di natura chiaramente religiosa“. In Lousiana, però, le cose potrebbero andare diversamente: attualmente ci sono infatti sei giudici conservatori su nove, dunque è molto più probabile che la Corte appoggi la scelta di Landry.
Alcune associazioni hanno definito il provvedimento come una “violazione del diritto fondamentale degli studenti e delle loro famiglie alla libertà di religione”. Varie associazioni, come l’American Civil Liberties Unione, “le nostre scuole non sono quelle religiose della domenica e gli studenti di tutte le fedi, o che non hanno una fede, devono sentirsi accolti”.