Potrebbe cambiare tutto e anche in poco tempo. Chi se lo sarebbe aspettato che il Festival di Sanremo sarebbe finito in tribunale a pochi mesi dall’inizio del programma? La novità è la seguente: secondo il TAR, non è legittimo che alla Rai e al comune sia affidato il festival. Ebbene sì, tramite una sentenza del 5 dicembre di quest’anno, il tribunale ha stabilito che non c’è motivo per cui lo storico evento italiano debba essere di loro “proprietà”. Ma Rai e il Comune di Sanremo non sono rimasti in silenzio e hanno deciso di fare ricorso.
I due enti non accettano che il Tar Liguria abbia deciso che dal 2016 verrà indetta una gara per capire chi sarà il nuovo luogo ad organizzare la celebre manifestazione musicale. Insomma, ora la parola passerà al Consiglio di Stato. La buona notizia è che Sanremo 2025 è salvo, e che dunque rimarrà nella città dei fiori, con Carlo Conti alla conduzione e tutte la anticipazioni del Festival con la lista dei cantanti annunciati dal conduttore. I telespettatori restano ad ogni modo preoccupati, perchè dall’anno prossimo, potrebbe avvenire una delle rivoluzioni più epocali della storia della televisione italiana.
Festival di Sanremo a rischio, chi c’è dietro al caso in tribunale: “Una società vuole acquisire i diritti”
“Stiamo lavorando al Festival 2025 e non abbiamo motivi di preoccupazione“, queste le parole che giungono da Viale Mazzini, anche se ci sono dubbi riguardo all’assenza di timore sull’organizzazione al teatro dell’Ariston. Di certo, se il Consiglio di Stato dovesse dare ragione al Tar Liguria potremmo vedere il Festival di Sanremo trasmesso da tutt’altra parte, tanto che iniziano già a girare voci su una possibile accoglienza della manifestazione canora da parte della città di Torino. Ma chi ha fatto partire tutto ciò? A dare il via è stata la società Just Entertainment, che ha espresso il desiderio di avere i diritti del Festival.
Da lì sono partite le domande: a chi appartiene davvero la manifestazione sanremese? Rai è convinta che sia sua, ma JE non accenna a fermare la propria battaglia. “Il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante pubblica gara, aperta agli operatori del settore interessati“, questo il pronostico per i prossimi anni, a meno che il Consiglio di Stato non metta a tacere le polemiche dando a Cesare quel che è di Cesare.