In Manovra è previsto e dunque si conferma l’aumento congedo parentale 2025 fino all’80% (anziché il classico trenta per cento). L’incremento si potrà determinare soltanto tenendo conto rispetto a quando finisce il periodo di astensione dal lavoro obbligatoria.
La Legge di Bilancio 2025 ha specificato che l’incremento economico del congedo è valido indifferentemente dal fatto che sia stato il padre oppure la madre ad usufruito del periodo di astensione dal proprio lavoro dipendente. La misura inoltre, può essere richiesta fino ad un massimo di tre mesi ed entro i sei anni di età del figlio.
Aumento congedo parentale 2025 fino all’80% di indennizzo
L’aumento congedo parentale 2025 prevede un indennizzo fino all’ottanta per cento (anziché il 30%) dello stipendio mensile. L’incremento può essere applicato soltanto entro i 6 anni di età del figlio e per un massimo di 3 mensilità.
La novità in Bilancio però, prevede l’incremento mensile soltanto per l’anno 2024. Chi ha terminato il congedo obbligatorio quasi tre anni fa, nel 2022, restano gli indennizzi al 30% (senza alcun aumento). Nel 2023 si potrà godere di una sola mensilità maggiorata all’80% ed infine per lo scorso anno la maggiorazione è per due mesi.
Una novità importante coinvolge i lavoratori che sono nel settore dello spettacolo riguarda il welfare mirato alla fatidica “ricompensa per la discontinuità lavorativa“. Attualmente questa soluzione è prevista per garantire ai lavoratori che non lavorano tutto l’anno e garantire – dove possibile – un certo equilibrio economico.
Il congedo parentale facoltativo
Il congedo parentale obbligatorio si distingue dal “facoltativo”, perché come si preannuncia dal nome il padre o la madre devono far domanda entro il primo anno di età del figlio (i genitori possono informarsi sul bonus nuove nascite).
Le nuove disposizioni sono state pubblicate dall’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 3 del 2025 e con delle istruzioni ad HOC contenenti le novità per il congedo (incluso l’aumento).