Stando a quanto fatto sapere dalla BBC, alcuni scienziati britannici avrebbero scoperto quale sia una delle principali cause delle malattie infiammatorie intestinali, le cosiddette IBD. In particolare è stato individuato un punto debole nel nostro Dna che sarebbe presente nel 95 per cento delle persone che sono affette da queste malattie. A causa di questo “problema”, sarebbe molto più facile per alcune cellule immunitarie andare in tilt, causando quindi una infiammazione eccessiva nell’intestino.
Il team che ha effettuato questa scoperta ha fatto sapere che alcuni farmaci già esistenti sarebbero in grado di bloccare questa infiammazione, ma bisognerà effettuare dei test sull’uomo prima che possano essere messi a disposizione per questo tipo di patologia. Fra le forme più note di malattia infiammatoria intestinale vi sono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, due patologie che sembra che arrivino a colpire circa mezzo milione di persone nel solo Regno Unito.
MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI: IL CASO DI UNA 27ENNE
Spesso e volentieri i primi sintomi si manifestano durante l’adolescenza o nel giovane adulto, e proseguono per anni anche perchè molto volte vengono sottovalutati o confusi con dei “semplici mal di pancia”. Fra i casi citati dalla BBC vi è quello di Lauren Golightly, che oggi ha 27 anni e che ha avuto i primi sintomi quando era solo una ragazzina di 16 anni. Accusava dei crampi allo stomaco e nelle feci vi erano tracce di sangue, ma solo a 21 anni si è accorta del problema: durante un intervento chirurgico per la rimozione dell’appendice i medici si sono infatti accorti della presenza del morbo di Crohn.
A causa di questa patologia la ragazza è stata sottoposta ad una stomia d’emergenza dopo che una parte dell’intestino si era praticamente chiusa e oggi deve ancora “prendere molti farmaci antidolorifici” a causa delle numerose operazioni a cui è stata sottoposta. “Non è la vita che aspirerei a vivere”, afferma. Fra le parti maggiormente implicate quando ci sono in corso delle IBD vi sono i globuli bianchi macrofagi che inondano i rivestimenti dell’intestino di citochine, delle sostanze chimiche che portano ad una massiccia infiammazione.
MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI: SCOPERTA L’ORIGINE. COSA SUCCEDE NEL DNA
Si tratta della risposta del nostro organismo alle infezioni, ma quando questi eventi si verificano troppe svolte si creano ovviamente dei problemi per la salute. Il gruppo di ricercatori del Francis Crick Institute e dell’University College di Londra ha eseguito un’analisi genetica approfondita per cercare di svelare la causa dell’IBD ed ha appunto scoperto che una sezione del Dna risulterebbe essere il “regolatore principale” dell’infiammazione dei macrofagi.
Si tratta di una sezione che si trova “in cima alla piramide”, come fatto sapere dal dottor James Lee, del Francis Crick Institute, un gene che controlla le sostanze chimiche rilasciate dai macrofagi. Alcune persone nascono con una versione di questa sezione che rende l’organismo a rispondere in modo eccessivo alle infezioni, causando così delle infiammazioni. “Questa ricerca rappresenta un passo davvero entusiasmante verso la possibilità che un giorno il mondo possa liberarsi dal morbo di Crohn e dalla colite”, ha affermato Ruth Wakeman, dell’organizzazione benefica Crohn’s & Colitis UK.