In occasione dell’Immacolata concezione di oggi, Papa Francesco ha intrapreso il suo consueto e sentitissimo viaggio dal Vaticano fino a Piazza Mignanelli dove si sarebbe dovuto tenere il consueto incontro con i fedeli, la deposizione della corona di giorni sotto la statua della Madonna e l’omaggio da parte del pontefice: un programma scritto da tempo e che – appunto – si ripete più o meno identico ogni anno in occasione dell’8 dicembre, ma che in questo 2024 è stato brevemente interrotto a causa di alcune attiviste che hanno provato – fortunatamente senza successo – a bloccare il corteo di Papa Francesco.
Stando ai racconti che arrivano da Roma – ed impressi nella sempre attiva diretta di Vatican News su YouTube – attorno alle 16:30 l’auto di Papa Francesco stava transitando su via Tomacelli alla volta di piazza di Spagna, quando quattro donne hanno esposto dei cartelli che recitavano in diverse lingue messaggi come “basta benedire le corride” o “la corrida è peccato“; ma l’episodio potenzialmente più grave ha visto come protagonista una di loro – parrebbe una cittadina spagnola – che ha provato a superare le transenne che separavano l’auto pontificia e i tantissimi presenti, scagliandosi contro il corteo del Santo Padre.
Blitz delle attivisti anti corrida a Papa Francesco: cosa è successo e il precedente di agosto
Fortunatamente, nonostante si sia creato un breve trambusto a causa dell’interruzione non programmata del corteo di Papa Francesco, gli agenti di scorta hanno immediatamente individuato e bloccato l’attivista ancor prima che riuscisse a raggiungere la sua auto permettendo alla celebrazione di procedere come da programma: non è chiaro se le quattro donne facciano parte di una qualche associazione o organizzazione, ma è certo che sono state tutte fermate ed attualmente si trovano negli uffici della polizia di stato.
Di fatto, non è la prima volta che Papa Francesco si trova a fare i conti con le attivista anti corrida perché solamente lo scorso agosto una piccola delegazione della Peta aveva interrotto un’udienza papale nella Sala Paolo VI, esponendo una serie di cartelli del tutto simili per chiedere l’interruzione delle benedizioni ad un pratica dannosa per gli animali.