Dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni alla fine è arrivata l’ufficialità: Renato Vallanzasca ha lasciato il carcere di Bollate, dove era rinchiuso da anni, per essere trasferito in una Rsa, una residenza per anziani. Le condizioni fisiche e psichiche del famigerato bandito si erano aggravate di molto negli ultimi tempi, al punto che è stato reso necessario il trasferimento in una struttura più adatta per delle cure H24. A decidere, come riferisce il sito del Corriere della Sera, è stato il Tribunale di Sorveglianza di Milano, con Renato Vallanzasca che a breve sarà quindi portato in una struttura in Veneto adatta a persone affette da demenza e Alzheimer.
Si conclude così definitivamente dopo 52 anni la vita in carcere per il 74enne criminale, condannato a 4 ergastoli per numerosi ed efferati crimini, a cominciare da omicidi e rapimenti. Una sorta di appello era giunto negli scorsi giorni da parte dell’ambulatorio di psichiatrica dell’ospedale San Paolo di Milano, che aveva presentato ai giudici una relazione in cui venivano elencate nel dettaglio le condizioni di Renato Vallanzasca, divenuto ormai solo il lontanissimo parente del bandito che ha terrorizzato l’Italia negli anni ’70 e ’80 in particolare.
RENATO VALLANZASCA LASCIA IL CARCERE: A GIORNI TRASFERITO IN VENETO
Il suo stato non era più compatibile con il regime carcerario ed era necessaria una struttura più adeguata per poterlo curare, alla luce della necessità di una assistenza sempre più continuativa, si leggeva ancora sul rapporto. I legali del detenuto avevano quindi presentato richiesta, accolta in queste ore dal giudice di Milano.
Renato Vallanzasca si trova attualmente ancora nel carcere di Bollate ma nel giro di pochi giorni dovrebbe concretizzarsi il trasferimento, una volta che tutte le pratiche burocratiche saranno terminate. Per l’efferato criminale si apriranno così le porte di una seconda vita, molto probabilmente lontana dai demoni del passato grazie alla possibilità di dimenticare ciò che ha commesso e il male che ha arrecato agli altri.