Si è concluso in modo incredibilmente rapido il processo che si è aperto ieri nel Regno Unito a carico del 18enne Axel Rudakubana, autore della feroce strage di Southport dello scorso luglio nella quale – armato di coltello – ha ucciso tre bambine ferendone altre otto ed un insegnante che in quel momento stava tenendo una lezione di danza: un evento – si ricorderà – che causò una vera e propria indignazione pubblica con numerosi cittadini britannici che scesero in piazza per protestare contro gli effetti – in parte collegati alla strage di Southport – dell’immigrazione incontrollata; il tutto mentre il governo già guidato da Keir Starmer cercò di minimizzare l’accaduto evitando scientemente di parlare di atto terroristico a matrice islamica.
Partendo dal principio prima di arrivare all’insabbiamento e alla nuova posizione governativa, vale la pena ricordare che la strage di Southport risale al 29 luglio del 2024 quando l’allora 17enne Axel Rudakubana fece irruzione nel centro ricreativo della cittadina inglese armato di coltello: colpi ed uccise sul colpo Bebe, Elsie e Alice – rispettivamente di 6, 7 e 9 anni – ferendo anche otto loro coetanee e un’adulta; mentre non ci volle molto ad arrivare alla figura del 17enne e ad assicurarlo alla giustizia: a processo il giovane si è immediatamente dichiarato colpevole di tutti i capi d’imputazione ed infine – riferisce oggi Ansa – è stato condannato all’ergastolo.
Starmer cambia versione sulla strage di Southport: “Axel Rudakubana si era radicalizzato, la matrice è il terrorismo islamico”
Insomma, fermo restando che ormai l’autore della strage di Southport è stato stabilmente assicurato alla giustizia e che difficilmente lascerà il carcere nel corso della lunga vita che ancora gli si prospetta davanti, è interessante anche soffermarci sul cambio di posizione da parte del primo ministro Keir Starmer: dopo gli atroci fatti – infatti – i laburisti evitarono di confermare la matrice terroristica islamica dietro alla strage, arrivando addirittura a reprimere il dissenso che dilagava nelle piazze britanniche e a condannare chiunque sui social ricollegasse l’accaduto alla radicalizzazione di un cittadino musulmano.
Ieri – invece – dopo mesi di insabbiamenti ed omissioni (più o meno) volontarie, lo stesso premier Starmer parlando della strage di Southport ha annunciato di aver istituto una commissione d’inchiesta indipendente spiegando ai giornalisti che “qualcosa è andato storto”: non solo, perché Starmer ha anche riconosciuto il grave “fallimento” delle istituzioni che avrebbero dovuto vegliare ed evitare che un evento così tragico si ripetesse, definendo – e questa è la vera novità – Axel Rudakubana “un giovane solitario e disadattato” che grazie al materiale di “ogni tipo” reperito online si sarebbe “ispirato a gruppi terroristici tradizionali“.
Non a caso a processo di è scoperto che l’autore della strage di Southport nella sua abitazione nascondeva una quantità notevole di ricina – sostanza potenzialmente tossica e mortale spesso utilizzata nelle armi chimiche di distruzione di massa – e un vero e proprio manuale (reperito, appunto, in rete) di addestramento ad Al Qaida: tutte prove che – non a caso – gli sono costate anche un capo di imputazione per terrorismo ormai innegabile anche da parte dell’amministrazione britannica.