Umberto, la malattia del padre di Alex Britti: “Bipolarismo borderline“
Cantautore e attuale coach della nuova edizione di Ora o mai più, in onda su Rai 1 in queste settimane, Alex Britti ha iniziato ad appassionarsi di musica da giovanissimo anche grazie alla sua prima chitarra, ricevuta in regalo dai genitori a soli 7 anni. Il cantautore è sempre stato legatissimo alle radici e alla famiglia: nato nel 1968 a Roma, nel quartiere Monteverde, è figlio unico di Umberto e Annita e, prima di avvicinarsi alla musica e costruirsi un futuro, è sempre stato di aiuto ai suoi genitori. Il padre aveva una macelleria e lui, da piccolo, spesso li aiutava nella bottega.
Diversi anni fa il cantautore ha vissuto la dolorosa morte del padre Umberto, al quale era molto legato e che soffriva di una malattia che ha profondamente segnato la sua vita: era bipolare. “Sono stato un bambino fortunato, avevo ben due padri, a seconda dei giorni“, ha raccontato Alex Britti, con un velo di ironica amarezza, in una recente intervista rilasciata a La Stampa. “Battuta a parte, più che l’infanzia è stata complicata l’adolescenza. Il suo era un bipolarismo borderline, che è andato peggiorando con l’età. Non è un caso se, subito dopo il militare, sono andato a vivere da solo“.
Alex Britti e il timore della malattia: “Sono andato da uno psicologo per…“
Alex Britti, raccontando la malattia del padre Umberto, ha anche confessato di aver temuto lo stesso destino: “Quando il problema di mio papà è stato diagnosticato, sono andato da uno psicologo per capire se avessi ereditato lo stesso disturbo. Per ora pare di no“.
Per lui è stato fondamentale rivolgersi ad un supporto psicologico, che vede come una figura di riferimento non solo per curare le ferite interiori ma anche per migliorare la propria persona: “Per come la vedo io lo psicoterapeuta è uno specialista tanto quanto un ortopedico. Si va in analisi non solo se si ha un trauma ma anche per funzionare meglio come persone. Io ci sono stato più volte“.