Si è tenuta ieri la gara d’addio di Alex Schwazer, il saluto al mondo dell’atletica, l’ultima marcia da 20 km per l’ex stella altoatesina prima del ritiro definitivo dalle scene dopo la bufera per il doping. Peccato però che la festa, ieri a Trento, sia stata solo a metà, visto che lo sportivo è stato costretto al ritiro per via di alcuni problemi alla schiena che gli hanno appunto impedito di proseguire.
E’ durata 14 chilometri, quindi sei in meno del previsto, la gara di Alex Schwazer, bloccato da una sciatalgia che lo stava attanagliando negli ultimi tempi e che ieri è tornata a farsi sentire in maniera inesorabile, non lasciando scampo allo stesso. Una gara durata poco più di un’ora quella del podista, davanti a migliaia di persone fra curiosi, tifosi e media, ma soprattutto davanti ai suoi due figli, la prima volta che Alex Schwazer ha potuto esibirsi di fronte ai suoi bambini, essendo bloccato in precedenza per doping. A bordo pista vi erano infatti Ida e Noah nonché la moglie Kathrin Freund,
ALEX SCHWAZER, ALLA MARCIA D’ADDIO: “HO AVUTO I BRIVIDI”
Il Corriere della Sera ha raccolto le parole a caldo dell’altoatesino, subito dopo il ritiro, con lo stesso che ha parlato di otto anni “allucinanti”; riferendosi ovviamente alle note vicende per doping, e che ieri ha avuto i “brividi”, nonostante i forti dolori fisici delle ultime settimane che l’hanno obbligato a stare fermo e a non riuscire più neanche ad appoggiare il ginocchio a terra.
Forse sarebbe andata allo stesso modo se Alex Schwazer avesse avuto il lasciapassare per le Olimpiadi di Parigi 2024, o forse no, fatto sta che i suoi giochi olimpici il corridore li ha vissuti ieri, poco dopo le ore 19:00, quando una folla in festa lo ha accolto ed acclamato, a cominciare dal suo allenatore, Sandro Donati, che in questi anni gli è sempre stato a fianco e non lo ha mai abbandonato.
ALEX SCHWAZER, SANDRO DONATI ALLA MARCIA D’ADDIO: “INGIUSTIZIA E ODIO”
Anche ieri, intervistato dall’Agi, ha ribadito il proprio pensiero, parlando di ingiustizia e odio nei suoi confronti che fanno “rabbrividire” e spiegando che nel 2016 hanno fatto di tutto per fargli perdere le Olimpiadi di Parigi che scatteranno il prossimo 26 luglio.
Alex Schwazer, con il numero sulla pettorina, ha cominciato a correre come ha sempre fatto negli ultimi anni, visto che l’altoatesino non ha mai smesso di allenarsi e di tenersi in forma, speranzoso che alla fine sarebbe ricomparsa la sua grande occasione, ma così non è stato. Il suo saluto, “the last dance”, è durato circa 60 minuti, visto che fin dal quarto chilometro si è fatto subito sentire la sciatalgia, poi dopo gli otto è stato costretto a fermarsi ogni tanto per fare stretching, e da lì è stato l’inizio della fine fino ad arrivare al 14esimo chilometro quando Alex Schwazer è stato costretto ad alzare bandiera bianca.