Arriva l’ok all’aumento delle accise diesel. Nella giornata di ieri le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno dato il loro lasciapassare, all’aumento appunto delle tasse sul diesel, e nel contempo, hanno abbassato quelle sulla benzina. La variazione non è ancora ufficiale ma dovrebbe essere comunque compresa fra l’1 e i 2 centesimi, stando a quanto scrive IlSole24Ore attraverso il suo sito web.
Si tratta di una mossa obbligata, quella del governo Meloni, visto che la Commissione europea sta chiedendo da due anni di aumentare di fatto le tasse sui carburanti più diffusi e inquinanti, come appunto il gasolio, in tema di green deal e impatto ambientale. E’ noto e risaputo come il diesel sia più “nocivo” rispetto a benzina e ovviamente rispetto all’elettricità, di conseguenza l’Ue sta cercando di penalizzare questi carburanti, provando a scoraggiare gli automobilisti attraverso un aumento dei costi del carburante.
AUMENTO ACCISE DIESEL, COSA SUCCEDE ORA
Le risorse introitate, fa sapere ancora la Commissione Finanza di Senato e Camera, saranno destinate al trasporto pubblico locale, ma ovviamente il provvedimento ha scatenato la protesta di numerose associazioni di consumatori, nonché degli automobilisti e infine dell’opposizione. Il motivo è semplice, il gasolio aumenterà e non va dimenticato che i grandi trasporti su gomme, quindi camion, tir, mezzi da lavoro e via discorrendo, hanno ovviamente dei motori diesel.
L’aumento non è ancora ufficializzato, mancano ancora gli ultimi dettagli, ma di fatto la strada è segnata: ma di quanto andrà ad aumentare il carburante al litro? Ad oggi, come ricorda Today, le accise sono pari a 0,728 euro su un litro di verde, mentre sul gasolio sono più basse, 0,617 euro.
AUMENTO ACCISE DIESEL, PROTESTE DI CODACONS E UNEM
Se le accise sul secondo dovessero aumentare di un centesimo, per il Codacons sarà una stangata per i cittadini, leggasi in totale 245 milioni di euro che saranno a carico di tutti coloro che hanno in garage un’auto alimentata appunto a gasolio. L’associazione Unem ha fatto sapere che in Italia più di quattro auto su dieci circolanti, precisamente il 41,5 per cento, è appunto con motore diesel, di conseguenza questo piccolo aumento rappresenta comunque una stangata per tutti quegli italiani che ogni giorno utilizzano l’auto a gasolio per circolare sulle nostre strade.
Nel 2024 si calcola che le vetture con motore diesel che circolavano sul nostro territorio erano 16,7 milioni, e un centesimo in più di accise significa 0,61 euro in più di spesa su un pieno da 50 litri, tenendo conto anche dell’Iva. Moltiplicato per un anno questo aumento fa 245 milioni di euro in più, che diverrebbero ovviamente 490 milioni nel caso in cui alla fine le accise aumentassero di due centesimi. Dura la replica di Francesco Boccia, rappresentante al senato del Partito Democratico, secondo cui il governo avrebbe agito furbescamente, negando per settimane di voler aumentare le accise sul diesel, per poi appunto aumentarle.