Pianista di scuola jazz, Raphael Gualazzi ogni tanto ci prova con Sanremo, proponendo ballatone da lounge bar stile Fred Buongusto che sempre piacciono agli italiani di una certa età. Quest’anno Gualazzi col testo della canzone “Carioca” guarda al Brasile, meta sempre amata di cantanti e turisti, un Brasile che ornai esiste solo nella fantasia visto che è uno dei paesi più poveri del mondo, distrutto nell’ambiente e nel clima da affaristi senza scrupoli. Per Galuazzi però è “Carioca”, come si intitola il brano, che inizia come neanche Nilla Pizzi avrebbe osato fare, nel modo più banale e scontato: “L’ultimo bacio è un apostrofo”.
Carioca, Raphael Gualazzi: testo e analisi. Lo sguardo al Brasile
Si canta così, un amore da dimenticare e note brasiliane. Manca solo il Johnny Dorelli di I found my love in Portofino e poi c’è tutto nel testo della canzone di Raphael Gualazzi. Il “maturo” playboy italiano non sbaglia una mossa e si avvicina alla bellezza brasiliana con la classe che lo distingue: “Bastava un sogno carioca. Non me ne importa di quel che pensi, non me ne importa di quel che senti, non mi ricordo neanche chi sei tu. Voglio sorridere dei miei sbagli, voglio rivivere sogni immensi, voglio una vita che non finisce più”.