CICLISMO, LA UCI VIETA LE BRACCIA ALZATE
Sarà una rivoluzione nel mondo del ciclismo, a partire dal prossimo 21 gennaio: la data è indicativa perché sarà il prossimo martedì che dall’Australia scatterà il Tour Down Under che darà il via alla stagione professionistica, la notizia invece è abbastanza curiosa e certamente segna un’epoca, perché la UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha deciso di vietare le esultanze a braccia alzate, o comunque togliendo le mani dal manubrio. Ora, bisogna specificare due cose: la prima è che al momento la sanzione riguarda soltanto i corridori che non vincono la tappa o la corsa, dunque i compagni di squadra che eventualmente abbiano tirato un’eventuale volata. La seconda è che tale sanzione non è stata messa ufficialmente nel nuovo protocollo, e questo ovviamente fa sorgere perplessità se non addirittura polemiche.
Spieghiamo: dal primo gennaio la Uci ha adottato il sistema di cartellini gialli e rossi che negli ultimi due anni è stato attivo soltanto a fine corsa, salvo casi davvero clamorosi. Tale sistema, che può portare alla squalifica di una settimana, al declassamento in ultima posizione o al decurtamento del 25% dei punti nel ranking, adesso riguarderà anche il festeggiare a braccia alzate sul traguardo, uno dei gesti simbolo del ciclismo, e l’Unione Internazionale ha già fatto sapere che presto il provvedimento potrebbe riguardare anche i ciclisti effettivamente vincitori di una gara, laddove si tratti di un arrivo in volata. Chiaro almeno l’intento: cercare di limitare comportamenti virtualmente pericolosi che siano a carico del corridore, ma anche qui bisogna dire che i punti di domanda non mancano.
LE PERPLESSITÀ SULLA NUOVA REGOLA
Primo: la regola che vieta ai corridori di esultare a braccia alzate corrisponde di fatto alla cancellazione di uno dei gesti che caratterizzano il ciclismo, e questo lo abbiamo già detto. Secondo: la Uci ha introdotto la possibilità di sanzioni ma, come si legge, al momento non è stata ancora in grado di indicare un singolo episodio nel passato in cui togliere le mani dal manubrio al traguardo abbia effettivamente causato danni o incidenti, anche e soprattutto quando a esultare sia stato un corridore che abbia fatto da traino. Terzo: l’applicazione del codice dei cartellini è già stato utilizzato in maniera quantomeno equivoca, chiedere a Julien Bernard che al Tour 2024 ricevette un giallo per essersi fermato a dare un bacio a moglie e figlio davanti a casa.
Oppure, ancora più grave, la tragedia che ha colpito Muriel Furrer, giovane svizzera che nel corso del Mondiale juniores di casa è morta in seguito a una caduta, con i soccorsi arrivati almeno un’ora e mezza più tardi perché nessuno si era accorto di lei, e questo perché dispositivi Wifi e Gps sono vietati perché la localizzazione potrebbe portare un vantaggio tattico alle squadre. Ora magari non siamo nel campo della tragedia, non per forza, e la nuova regola della Uci viaggia proprio nella direzione di evitare incidenti, ma questo può anche aiutare a spiegare perché ci sia perplessità sulle nuove sanzioni e sul fatto che ogni tanto basterebbe un po’ di buon senso senza intervenire con regole troppo ferree. Quel che sarà, ad ogni modo, lo vedremo quando entrerà in vigore questo regolamento.