In questi giorni di accese discussioni in merito al destino dell’OMS – ovvero l’Organizzazione mondiale della sanità – in seguito alla decisione di Trump di ritirare l’adesione statunitense all’istituto, il quotidiano La Verità ha intervistato Francesco Zambon che in quegli uffici ci ha lavorato per parecchi anni fino a quando gli fu commissionato uno studio sulla gestione italiana delle primissime fasi della pandemia da covid: lo studio che ne uscì – pubblicato nel 2021 – fu ritirato pochissimi giorni dopo perché aveva “irritato – spiega lo stesso Francesco Zambon – la sensibilità politica del ministro” lasciando un importante vuoto perché “non ne sono state fatte altre revisioni”.
Un atteggiamento – quello dell’OMS con il suo studio – che lo stesso Francesco Zambon ritiene essere parte di una “rimozione collettiva di quello che è successo durante la pandemia”, aggravata dal fatto che a suo avviso nasconda anche il tentativo di arte di qualcuno “di riscrivere la storia“: segnale – spiega ancora il ricercatore – che mostra chiaramente “che un’organizzazione che dovrebbe essere indipendente non lo era affatto“; unitamente al fatto che in epoca pandemica furono organizzate delle “missioni (..) in Cina” che si scoprì in un secondo momento essere state dirette da un funzionario che “aveva pubblicato con l’Istituto di Wuhan diversi articoli e, quindi, certamente non era imparziale”.
Francesco Zambon: “Ecco perché la scelta di Trump di lasciare l’OMS è condivisibile”
Entrando ancora più nel merito del funzionamento reale dell’OMS, Francesco Zambon ci tiene anche a precisare che la rielezione di Tedros nel maggio del 2022 non fu “sostenuta (..) da nessuno dei 194 Stati membri” che si trovarono – tuttavia – a sceglierlo perché “non c’era alcun altro candidato”; così come non si può negare neppure che guardando “alle fonti di finanziamento” scopriremmo ben presto che “le contribuzioni da parte degli Stati membri contano circa il 20%” con tutto il restante affidato “a contribuzioni volontarie”: di queste ultime “le più importanti sono quelle della fondazione Bill&Meliinda Gates che da sola dà il 13% del finanziamento dell’OMS“.
In tal senso – si avvia verso la conclusione Francesco Zambon – indipendentemente dal pensiero personale che ognuno può avere va letta la scelta di Trump di ritirare l’adesione all’Organizzazione, motivata in tre punti: “La prima è relativa alla malagestione del Covid (..), la seconda riguarda le mancate riforme che erano state richieste e la terza riguarda la dimostrata mancanza di indipendenza“; tutti punti “di fondamentale importanza e largamente condivisibili”.