L’ospite più atteso della prima puntata del 2025 del programma Che tempo che fa – in onda proprio questa sera sul canale Nove – era certamente Papa Francesco per la terza volta nello studio di Fabio Fazio con alcune serate (in parte ancora sotto l’egide Rai) che sono state campioni di ascolti: un appuntamento – quello odierno – che fino all’ultimo ha rischiato di saltare a causa di un infortunio al braccio subito da Papa Francesco nei giorni scorsi, ed appena attivato il collegamento con lo studio ci ha tenuto subito a dire – con un gran sorriso – che “ora il braccio sta bene, si muove meglio“.
Entrando subito nel vivo della sua intervista, Papa Francesco ha aperto con un importante riflessione sul Giubileo in corso, spiegando anche il suo invito a ricominciare è legato al fatto che “la nostra vita è un continuo ricominciare” ricordando che “ogni giorno si ricomincia, dopo ogni caduta si ricomincia, dopo un successo si va avanti e si ricomincia”: un aspetto – spiega – “molto importante” e in tal senso “ricominciare vuol dire camminare, perché quando il cuore di una persona si ferma succede quello che succede all’acqua ferma, si rovina e imputridisce”, mentre “l’uomo deve camminare sempre, come l’acqua nel fiume”.
Papa Francesco: “Le porte sante vanno attraversate per rinascere ed avvicinare il proprio cuore a quello di Dio”
Sempre parlando del Giubileo, Papa Francesco ha anche spiegato che la scelta di intitolarlo alla speranza è legata al fatto che oggi è talvolta mancante, schiacciati dalla “filosofia della speranza che sempre delude”: in realtà – precisa – “la speranza non delude mai ed è l’ancora a cui possiamo aggrapparci” diventando “la virtù dell’andare quotidiano, perché facciamo qualsiasi cosa sperando succeda qualcos’altro”. Proprio la speranza – continua Papa Francesco – l’ha portato al aprire la porta santa in carcere memore del fatto che “tutti nella vita abbiamo cadute e se noi siamo stati salvati dobbiamo ringraziare ed andare a dare conforto a loro nella loro prova” senza mai dimenticarli e tenendo – soprattutto – a mente che “tanti che sono fuori sono più colpevoli di loro“.
Restando nel tema delle porte sante, Papa Francesco ha anche invitato i fedeli a recarsi a Roma “non come turisti senza un senso religioso” perché in quel caso “non serve a nulla”: per attraversare le porte sante “devi convertiti o almeno pentirti perché tante volte non si può cambiare. Il Giubileo – ha precisato ancora il Pontefice – è cambiare il cuore, farlo più umano, più vicino al cuore del signore e lasciare che il signore con lo Spirito santo ci cambi il cuore“.