Un tempo si raccontava ai bambini, non so adesso, la favola di Esopo La volpe e l’uva, una metafora educativa. Più facile oggi che si parli della volpe nelle vesti di Zorro (traduzione in lingua spagnola), visto che nel 2024 sono uscite ben due serie tv, una spagnola a inizio anno, ma non ancora programmata in Italia da Prime Video, e la seconda da qualche settimana su Paramount+. Un attimo di respiro prima di presentare quest’ultima.
Per i boomer ricordo lo Zorro della Walt Disney andato in onda su Rai 1 dal 1966 in poi. Settantotto episodi da 25 minuti in bianco e nero, uno strepitoso successo con Guy Williams nei panni di Don Diego de La Vega e Zorro, l’amico e servitore muto Bernardo (Gene Sheldon) e il simpaticissimo e inimitabile Sgt. Garcia (Henry Calvin). Quasi tutti gli episodi sono visibili su YouTube, ma sono colorizzati e per i vecchi aficionados basta toglier il colore con il telecomando.
Su RaiPlay invece c’è Zorro – La Leggenda, ventisei puntate in cartoni animati da 20 minuti ciascuno. Un buon prodotto francese con alcune varianti: Diego (senza baffi) e Bernardo giovani con una sorella che è al corrente del suo travestimento.
Queste serie ve le consiglio entrambe per i vostri ragazzi.
E veniamo a Zorro di Paramount+, otto episodi da trenta minuti, una produzione francese con protagonista Jean Dujardin (Oscar per The Artist nel 2012) nei panni dell’eroe messicano e un sorprendente Salvatore Ficarra (il nostro siculo, tanto non parla) che interpreta il muto Bernardo.
Se teniamo come riferimento la serie Walt Disney vi sono stati alcuni stravolgimenti. Don Diego de La Vega ha una cinquantina d’anni, ha smesso i panni di Zorro da una ventina, è sposato con Dona Gabriela (Audrey Dana) e vivono nella hacienda con Don Alejandro de La Vega (Andre Dussollier), alcalde (sindaco) della piccola cittadina di Los Angeles.
Don Alejandro muore consegnando le chiavi della città al figlio che si ritrova smarrito rispetto alla gestione amministrativa della cittadina. Non c’azzecca ed è circondato da personaggi alquanto cialtroni che mirano solo al denaro, uno in particolare, Don Emmanuel (Eric Elemosnino) che vanta crediti e sfrutta i poveri cittadini. Dona Gabriela non è al corrente dei trascorsi nelle vesti di Zorro del marito, cerca di dargli una sveglia, ma non ci riesce. Bernardo pure, ma non c’è verso. Sarà l’ennesima angheria di don Emmanuel contro il popolo a costringere Don Diego a indossare la maschera e il mantello. Il fido Bernardo ha sempre tenuto in ordine e pronti all’uso le spade e i vestiti nel rifugio segreto dell’hacienda. E Zorro ridiventa l’eroe dei poveri peones contro i soprusi.
Il ciccio Sgt. Garcia (Gregory Gadebois) aveva ormai metabolizzato dopo vent’anni la scomparsa dell’uomo mascherato e ciò lo scompiglia nell’animo.
Dona Gabriela, vedendo il marito bolso s’innamora invece di Zorro. Don Diego coglie questo e vivendo il dualismo decidere di lasciare la casa impalmando però la moglie nelle vesti della volpe senza però mai togliersi la maschera nera. Tutto poi in città procede per il verso giusto e Zorro si riduce a diventare attore nella compagnia teatrale creata da Don Emmanuel. Ma la dama è sveglia e messo alle strette Bernardo scopre il mistero. Si prenderà gioco del marito e di Zorro vestendone i panni. Poi tutto è bene quel che finisce bene.
Come accennato, la trama è stata stravolta, resta sempre godibile, il tutto è narrato in forma di commedia. C’è qualche buco di sceneggiatura compensato dalle caratterizzazioni di Ficarra e Andre Dussollier. Voto finale quasi 7.
Per i puristi e i nostalgici di Zorro vi rimando alla serie tv della Walt Disney.
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