Figlio d’arte, nato da Ferruccio Amendola, straordinario attore e doppiatore e da Rita Savagnone, allo stesso sua collega e grande artista, Claudio Amendola non poteva che intraprendere la stessa strada dei suoi genitori. Appassionato di cinema fin da bambino, dopo aver lavorato come manovale e commesso subito dopo la terza media, si è poi dedicato al cinema, seguendo appunto le orme della mamma e del papà. Il suo primo ruolo, all’età di diciannove anni, è stato quello del pugile ebreo Davide Sonnino nella miniserie tv Storia d’amore e d’amicizia. Sono arrivati poi una serie di fiction e film di gran successo: ha recitato, ad esempio, in “Un’altra vita”, per il quale ha vinto un David di Donatello come miglior attore non protagonista.
Iconica inoltre la sua partecipazione alla fiction I Cesaroni, che gli è valsa uno straordinario successo e una popolarità inaspettata: Claudio Amendola ha interpretato per sedici anni Giulio Cesaroni, marito di Lucia e padre di Marco, Rudy e Mimmo. Una caotica famiglia non convenzionale della Garbatella, a Roma, che ha fatto innamorare i telespettatori. Non sono mancati neppure i lavori con i suoi genitori: con la mamma, Rita Savagnone, ha diretto la commedia La mossa del pinguino, suo primo lavoro come regista. Nella commedia hanno recitato appunto la mamma ma anche la figlia, Alessia, grande doppiatrice.
Claudio Amendola, i problemi con la dipendenza da cocaina
Claudio Amendola è stato a lungo dipendente dalla cocaina. Come raccontato proprio dallo stesso attore, non si trattava di una semplice dipendenza ma di quello che era diventato ormai uno stile di vita, la normalità. Per questa ragione, credeva che quella routine fosse indispensabile per lui e pensava di non poterne fare a meno. Grazie ai suoi figli è riuscito ad uscire fuori da quella che era diventata un’abitudine che avrebbe potuto ucciderlo: proprio per essere più lucido per loro, infatti, ha deciso di dire basta e di ripulirsi una volta per tutte.