Gli astronauti che sono volati tramite la navicella Starliner presso la stazione spaziale internazionale, potrebbero essere costretti a restare in orbita fino al 2025 prima di fare ritorno con un razzo SpaceX, l’azienda di Elon Musk. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, i funzionari della Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, e quelli della Boeing, che produce la Starliner, starebbero decidendo se sia sicuro riportare a casa gli astronauti appunto con la stessa navicella: la Boeing considera sicuro il volo di ritorno ma la Nasa ha fatto sapere che non esclude un piano B per il ritorno sulla terra, che si chiama appunto SpaceX.
Si tratta di una notizia che per certi versi è clamorosa, visto che è da anni che Boeing lavora alla missione, pianificandola in ogni suo dettaglio, ma un ritorno con l’aiuto di Musk rappresenterebbe quasi uno smacco.
NASA E BOEING STARLINER: NAVICELLA TORNERA’ SENZA ASTRONAUTI?
Il problema è che il primo velivolo SpaceX disponibile sarà nel 2025, all’inizio dell’anno nuovo, di conseguenza gli astronauti della Nasa resteranno almeno per cinque mesi sulla Starliner e la Stazione Spaziale Internazionale. Stando a quanto fatto sapere da Ken Bowersox, dirigente della Nasa, la possibilità che la Starliner rientri senza astronauti è molto alta in quanto alcuni risultati effettuati su dei test recenti avrebbero sollevato delle preoccupazioni fra i funzionari, con la sicurezza degli astronauti che non sarebbe quindi garantita.
Secondo il Wall Street Journal la decisione dovrebbe arrivare entro la metà del mese di agosto, quindi indicativamente la prossima settimana, e attualmente non è ancora stato deciso nulla. Nella giornata di ieri la Boeing ha fatto sapere di credere ancora fermamente nella Starliner, aggiungendo però che se la Nasa dovesse scegliere un nuovo vettore di ritorno “prenderemo le misure necessarie per configurare Starliner per un ritorno senza equipaggio”.
NASA E BOEING STARLINER: COSA È SUCCESSO ALLA NAVICELLA
A bordo della Starliner, decollata lo scorso 6 giugno, vi erano i due astronauti Barry Wilmore e Sunita Williams ma la missione di una settimana sulla ISS si è trasformata in un soggiorno prolungato dopo aver scoperto un guasto temporaneo ai propulsori e la perdita di elio nel sistema di propulsione della navicella. Si tratta di anomalie non da poco tenendo conto che i propulsori servono per posizionate la navicella dopo lo sgancio e preparare il deorbitamento mentre l’elio alimenta il sistema di propulsione ed è fondamentale per il viaggio di ritorno.
Il Wall Street Journal parla di tensioni fra Boeing e alcuni dirigenti dell’agenzia spaziale americani, così come “confermato” anche da Steve Stich, manager della Nasa, che ha segnalato disaccordi per quanto riguarda l’incertezza dei dati emersi. Qualora alla fine l’agenzia a stelle e strisce chiedesse a SpaceX di riportare sulla terra Wilmore e Williams, i due dovrebbero aspettare fino al prossimo febbraio 2025, quando il velivolo dell’agenzia di Elon Musk farà il suo viaggio di ritorno con quattro membri dell’equipaggio a bordo.