Nek e il toccante racconto sul papà: “Lo sento sempre con me…”
Da uno studio all’altro, dal ruolo inedito di conduttore ad ospite; oggi è nelle seconde vesti che Nek si mette in evidenza cimentandosi nel racconto nel salotto de La Volta Buona di Caterina Balivo. Il cantante parte subito con un racconto personale, ovvero in riferimento al compianto papà. Quest’ultimo non apprezzò fin da subito la scelta del nome d’arte che inevitabilmente metteva in ombra il cognome, Neviani. “Non si capacitava del perchè avessi scelto uno pseudonimo; poi ho capito che per papà era un orgoglio che si conoscesse il mio cognome. Lui era scomparso da poco tempo e non fece in tempo a vedere la copertina dell’album dove figurava il mio nome completo. Però io lo sento sempre, soprattutto quando vado nella casa in campagna, è sempre con me…”.
Dopo il racconto toccante di Nek, un altro aneddoto cattura l’attenzione degli appassionati ovvero quando in una sorta di ‘delirio di onnipotenza’, chiese al Papa di aspettare il suo arrivo in ritardo. “Avrei dovuto cantare ed ero fortemente in ritardo, arrivavo da Città del Messico. Forse per un delirio di onnipotenza, perchè c’è stato un periodo così soprattutto quando si è giovani, successe dunque che dissi: ‘Dite al papa di aspettarmi, così ci sono anche io’. Chiaramente la risposta fu: ‘Anche meno!’”.
Nek a La Volta Buona: “Per mia figlia Bianca sono ‘artisticamente morto’…”
Non poteva mancare il tema sentimentale nel corso dell’intervista di Nek a La Volta Buona. Incalzato da Caterina Balivo sul rapporto con sua moglie Patrizia Vacondio il cantante ha ironicamente raccontato: “Mi sopporta, lei è come se avesse 3 figli, il terzo sono io! Sono consapevole del fatto che per come sono fatto ci vuole tanta pazienza, e lei accetta tutto questo”. Sulla figlia Bianca ha invece raccontato: “Spesso facciamo un giro in macchina per andare a vedere gli animali e lei alla radio mi fa ascoltare tutti pezzi rap, trap. Purtroppo quindi non mi ascolta, per lei non esisto, sono ‘morto’ artisticamente”.