Omicidio di Siena, il marito della donna uccisa resta in carcere
Nelle scorse ore il mondo della cronaca è stato travolto da un nuovo dramma, l’omicidio di Siena che si è consumato in Toscana ai danni di una donna colombiana. Dopo le prime notizie uscite nelle scorse ore sulla morte della 31enne colombiana, Yuleisi Anna Manyoma Casanova, uccisa con un colpo di fucile, le indagini stanno ruotando su un’accusa di omicidio per il marito, anch’esso un giovane colombiano e di 26 anni, i due coniugi al momento dello sparo erano rimasti da soli in casa e l’ipotesi dell’incidente è stata sostituita da quella di omicidio volontario, a cui si vanno a sommare la detenzione illegale di armi e munizioni.
Per questo l’uomo si trova ancora recluso nel carcere di Santo Spirito, la donna sarebbe stata freddata con un fucile calibro 16 caricato a pallini e la coppia era in camera da letto al momento del colpo che ha ucciso la 33enne.
Omicidio di Siena, il fucile era detenuto illegalmente dall’uomo
La tragedia che si è consumata in Toscana nelle ultime ore è stata analizzata dal procuratore Boni, che ha ricostruito l’omicidio di Siena, con la prossima mossa che sarà quella di una richiesta di convalida da parte del Gip, e come evidenziato, l’uomo colombiano che avrebbe ucciso la moglie con un colpo di fucile sarebbe già indagato per maltrattamenti in famiglia e anche detenzione abusiva di munizioni e di stupefacenti “a seguito di alcune dichiarazioni raccolte dalla polizia giudiziaria e a seguito della perquisizione della stessa svolta nell’abitazione” ha spiegato ancora Boni.
L’omicidio di Siena continua ad essere analizzato e le indagini che sono andate avanti per tutta la notte sono ancora in corso e starebbero tendendo in maniera particolare a risalire all’origine dello sparo, chiarendo la dinamica per filo e per segno che ha portato all’uccisione della ragazza colombiana.