IL NUOVO “PARTITO” DI SPADAFORA (E DI MAIO?) PER I DELUSI E GLI ASTENUTI: NASCE “PRIMAVERA”
Una “Primavera” per convincere i tanti delusi dalla politica: è questo il progetto in rampa di lancio di Vincenzo Spadafora, ex Ministro in quota M5s e stretto collaboratore di Luigi Di Maio. Il prossimo 25 gennaio 2025 verrà presentata a Roma l’associazione politica sottoscritta dall’ex Sottosegretario di Palazzo Chigi sotto il Governo Conte, assieme ad una rete civile di collaboratori e potenziali aderenti che da oltre due anni sono entrati in contatto con Spadafora dopo il fallimento dell’esperienza di “Insieme per il Futuro” e “Impegno Civico”, i partiti fondati da Di Maio e lo stesso ex Ministro grillino dopo la scissione clamorosa dal Movimento 5Stelle pochi mesi prima delle Elezioni politiche 2022.
Contro la destra di Giorgia Meloni, ma senza essere del “campo largo progressista”, la nuova “Primavera” di Spadafora è stata “anticipata” da una lunga intervista al “Corriere della Sera” per provare ad illustrare i motivi di una discesa in campo inattesa: l’unico contatto con il M5s di Grillo e Casaleggio è la partecipazione civica dei cittadini, ma per quanto riguardo progetto e obiettivi cambia tutto, «per noi di Primavera uno non vale uno», smentendo il vecchio slogan dei grillini (poi di fatto “tradito” dal nuovo corso di Giuseppe Conte, con addirittura l’abolizione del vincolo sui due mandati). A differenza del primo M5s, Spadafora punta su esperienza e competenza nei territori con eletti civici, proponendo non un “Vaffa” alla politica ma una risposta alle tante delusioni di chi ad oggi non vota più: tra le ultime votazioni nazionali e con i sondaggi aggiornati ad inizio 2025, i delusi con gli incerti nell’elettorato italiano vanno tra il 30 e il 50% del totale, un effettiva enormità.
DOVE SI COLLOCA LA “PRIMAVERA” DI SPADAFORA E LA CONCORRENZA DENTRO E FUORI IL “CAMPO LARGO PROGRESSISTA”
Spadafora con la sua “Primavera”, collocandosi sempre nel Centrosinistra, intende dare risposte e convincere quella platea di elettorato moderato deluso da tutti i partiti, da destra fino a sinistra: obiettivo “rischioso” e potenzialmente “pretenzioso” visto che non è certo nuovo il progetto di incrociare il voto dei delusi dalla politica. Vincenzo Spadafora, ex consigliere e collega di Di Maio (sul quale potrebbe anche esserci un interesse futuro per un rientro in politica, per il momento escluso dal ruolo istituzionale in Europa appena rinnovato, ndr), punta dritto sul «ridare speranza all’Italia», diversa dal Centrodestra della Premier Meloni ma, e qui la “sorpresa”, neanche all’interno del “campo largo” di Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Seguendo lo “slogan” del Presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio di Capodanno, «la speranza siamo noi», Spadafora punta sui temi chiave sicurezza, migranti e bisogni sociali, contro l’Autonomia differenziata ma anche contro la strumentalizzazione delle polemiche globali. «Siamo contro la destra destra, ribaltando il punto di vista del campo largo»: secondo l’ex Ministro, i vari Pd & M5s, ma anche Renzi e Calenda, cercano di costruire un Centrosinistra «spostando pezzi di classe dirigente». Per Spadafora invece serve una federazione di elettori delusi su tutti i campi, non solo quelli sedotti e abbandonati dai primi meet-up M5s. Con Prodi e Ruffini che lanciano in questi giorni a Milano la corrente centrista del Pd, “Comunità Democratica” , e con i riformisti-radicali di “Libertà Eguale” che presentano la loro proposta ad Orvieto (entrambi il 18 gennaio prossimo), il progetto di Spadafora sembra puntare ad occupare un uguale o simile collocamento politico, anche se su questo il fondatore di “Primavera” dissente, «Federare gli elettori non è uno slogan, è un lavoro sul territorio faticoso e complesso».