Si è concluso piuttosto rapidamente lo scontro tra USA e Colombia che vedeva come oggetto principale i migranti espulsi da Donald Trump ed inviati a Bogotà con due aerei cargo militari statunitensi, rifiutati dal presidente socialista Gustavo Petro che aveva chiesto alla Casa Bianca di mostrare il dovuto rispetto per i suoi cittadini: tutto sarebbe iniziato nella prima serata di ieri e dopo un brevissimo botta e risposta tra Trump e Petro che si è combattuto sui social a scamparla sarebbe stato il primo, ottenendo un completo via libera senza condizioni al rimpatrio in Colombia; il tutto mostrando chiaramente quale sarà il modus operandi del tycoon dal punto di vista della politica estera nel corso dei prossimi quattro anni.
Partendo dal principio, come dicevamo già prima alla base delle scontro tra Trump e la Colombia ci sarebbe stato il rifiuto da parte del presidente Petro di concedere l’autorizzazione all’atterraggio agli aerei militari che trasportavano i migranti irregolari scovati negli USA: secondo il socialista, pur trattandosi a tutti gli effetti di persone illegalmente giunte sul territorio statunitense, la Casa Bianca avrebbe dovuto mostrare “dignità e rispetto” nei loro confronti senza trattarli come pericolosi criminali da incatenare e trasportare con aerei militari.
Fin da subito era scattata la reazione di Trump che aveva bloccato provvisoriamente i visti diplomatici per i funzionari della Colombia, minacciando anche l’immediata entrata in vigore di dazi sulle importazioni del 25% che sarebbero poi stati ulteriormente inaspriti fino al 50% entro la settimana successiva se Bogotà non avesse accettato i rimpatri: inizialmente Petro sembrava intenzionato ad inasprire ulteriormente lo scontro, ma poi le vie diplomatiche hanno prevalso e sembra che effettivamente si sia giunti ad una svolta.
Si è chiuso lo scontro tra USA e Colombia: “Petro ha accettato il rimpatrio dei migrati espulsi”
Poco dopo le minacce da parte di Trump, il governo della Colombia si era dichiarato pronto a rispondere alla guerra dei dazi in modo proporzionale alzandoli a loro volta al 50% (poi ridimensionati al 25% in un secondo momento), ma poche ore più tardi un comunicato ufficiale della Casa Bianca ha reso noto che Bogotà ha “accettato tutti i termini del presidente Trump” concedendo il rimpatrio di “tutti i migranti irregolari provenienti dalla Colombia (..) anche attraverso aerei militari senza limiti o ritardi”.
In tal senso, Trump ha anche comunicato di aver stralciato l’ordine esecutivo per l’imposizione dei dazi contro la Colombia, ma i limiti ai visti diplomatici resteranno in vigore “fino a quando il primo aereo di deportati colombiani atterrerà con successo”; mentre dal conto suo Gustavo Petro avrebbe confermato l’avvenuto accordo, dicendosi comunque pronto ad inviare negli USA il suo aereo presidenziale per riportare a casa i migranti espulsi e intrattenere una nuova trattativa con i vertici statunitensi sulle collaborazioni future.