Nello studio di Storie Italiane è stata ospitata la madre di Valeria Marini per raccontare la recentissima aggressione subita sulle scale della sua abitazione dal famoso volto televisivo: qualche giorno fa – infatti – ha raccontato sui suoi profili social di essersi insospettita dopo aver sentito “un rumore sulle scale” mentre rincasava, avvertendo chiaramente “la presenza di qualcuno che veniva contro di me“, riuscendo a scongiurare la peggiore delle ipotesi solamente grazie alla ferma lucidità che ha permesso a Valeria Marini di “fuggire” chiedendo aiuto “in pizza a dei ragazzi che lavorano da Don Mino” che hanno immediatamente “chiamato una pattuglia della polizia”.
Insomma, Valeria Marini – salvo “una gran paura” provata in quei potenzialmente tragici momenti – è uscita illesa dall’aggressione, mentre l’uomo misterioso è stato immediatamente individuato dagli agenti della polizia ed arrestato: parlando con alcuni quotidiani, la donna ha spiegato che l’aggressore sarebbe un portoghese 34enne – definito dall’attrice “uno squilibrato che voleva farmi del male” – attualmente denunciato per ‘violazione di domicilio e danneggiamento’ dato che all’interno del condominio le luci erano state rotte e i sistemi di allarme parzialmente manomessi.
Gianna Orrù, la madre di Valeria Marini: “Nessuno ci protegge, non possiamo neppure tornare più a casa da sole alle 11 di sera”
Presente a Storie italiane, la mamma di Valeria Marini – Gianna Orrù – ha immediatamente spiegato che “io non ne sapevo nulla di questa aggressione, mi ha chiamato la solita amica che mi ha informata”, chiarendo subito dopo che dal suo punto di vista” alle 11 di sera non è possibile che a piazza di Spagna con l’eterogeneità di persone che si trovano, sia tornata a casa da sola in un palazzo disabitato in cui lei sta su nell’attico completamente da sola”, visto che se “non c’è nessuno che ti protegge, devi stare attento a quello che fai anche se dovrebbero esserci delle protezioni in più”.
Peraltro – racconta sempre la madre – l’aggressore di Valeria Marini “visto che non aveva documenti dopo il fermo in questura è stato liberato“, creando un ulteriore danno a quella che è già a tutti gli effetti una vittima.