Ancora un altro sciopero, per l’ennesima volta a Milano e – come se non bastasse – allargato a tutti i mezzi pubblici gestiti da Atm: questo è quanto ci si aspetta per la giornata di mercoledì 26 giugno 2024, quando incroceranno le braccia tutti i dipendenti dell’azienda dei trasporti milanesi su spinta della sigla sindacale Al Cobas. Un’agitazione che segue a ruota quella già indetta per il 10 di giugno e che coinvolgerà tutti i treni gestiti da Trenord, nonché mossa dalle stesse identiche ragioni, ovvero rivendicare condizioni di lavoro migliore – reale soggetto di ogni sciopero indetto sul nostro territorio – per i dipendenti di Atm Milano e per tutti gli addetti ai trasporti su scala nazionale.
Per ora sono ancora poche le informazioni disponibili su quello che ci si dovrebbe aspettare il 26 giugno 2024, ma è prevista – sulla scia di quanto si è già visto lo scorso maggio – un’altissima adesione, con uno sciopero che potrebbe coinvolgere più del 70% dei dipendenti di Atm Milano. L’ovvia conseguenza sarà un aumento dei disagi per tutti i pendolari che dovranno muoversi nel milanese, con molti che saranno costretti a muovere la loro auto privata aumentando la pressione del traffico sulle strade cittadine.
Orari, fasce di garanzia ed info utili sullo sciopero del 26 giugno 2024: perché i lavoratori Atm Milano incrociano le braccia
Nel dettaglio – come vi dicevamo – non sono ancora stati resi noti tutti gli aspetti dello sciopero di Atm Milano del 26 giugno, ma (salvo precettazioni probabili da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) l’agitazione dovrebbe durare complessivamente 24 ore a partire alla mezzanotte di mercoledì, fino al giorno successivo. Non sono ancora disponibili neppure le eventuali fasce di garanzia per i pendolari, anche se probabilmente riguarderanno la prima mattina e il tardo pomeriggio; mentre secondo alcune previsioni citate dai quotidiani di Milano, lo sciopero del 26 giugno potrebbe causare i maggiori disagi tra le ore 9 e le 15, e poi nuovamente dopo le 18 fino alla fine del servizio di Atm.
Importante in questi casi è anche dare spazio alle ragioni che porteranno i lavoratori ad incrociare le braccia, sintetizzate da Al Cobas con una ferma opposizione “all’accordo spot firmato da dai sindacati confederali e autonomi” lo scorso 13 maggio alla presenza di Atm Milano e che – continua la sigla nelle motivazioni dello sciopero del 26 giugno – “non sposta nulla in merito alla crescita dei salari e del potere d’acquisto [dei dipendenti] ed è pesantemente punitivo, esclusivista e discriminatorio”. In particolare Al Cobas mira a confermare il promesso aumento di 150 euro nello stipendio dei lavoratori.