A Ore 14 si torna sul giallo di Pierina Paganelli, la povera donna di Rimini uccisa davanti al garage di casa il 3 ottobre del 2023. Secondo la Procura chi ha ammazzato l’anziana signora (ricordiamo che al momento vi è in carcere Louis Dassilva, unico indagato), lo ha fatto completamente imbardato, quindi con i guanti, la tuta (tipo quelle che si usavano durante il periodo di covid o comunque che si indossano per non sporcarsi), e la mascherina. Ore 14 ha effettuato un esperimento per capire quali siano state le possibili tempistiche dell’omicidio di Pierina Paganelli. Si comincia dalle ore 22:11 quando Valeria invia l’ultimo messaggio, dopo di che Louis sarebbe uscito subito dopo. Dal terzo piano al vano scale servono 43 secondi a passo sostenuto e senza correre, dopo di che c’è la vestizione, circa un minuto e 17 secondi. Il passaggio successivo è l’esecuzione materiale del delitto, circa 40 secondi, quindi l’uscita dal garage, altri 22 secondi.
Il presunto killer di Pierina Paganelli si sarebbe poi svestito, altri 50 secondi, quindi l’assassino sarebbe uscito per sbarazzarsi delle prove, un altro minuto e 50 secondi verso i cassonetti, poi il ritorno verso i condomini di via del Ciclamino, altri 55 secondi, per un tempo totale di 6 minuti e 37 secondi, ma per la Procura il tutto sarebbe avvenuto solo in 5 minuti, quando poi l’ignoto viene ripreso dalla famosa Cam 3.
PIERINA PAGANELLI, IL RUOLO DELLE TEMPISTICHE
C’è quindi una discrepanza superiore al minuto e mezzo, 90 secondi, possibile che il killer sia stato così veloce? O magari c’è qualcosa che non torna nella ricostruzione di Ore 14 o della Procura? A riguardo ne ha parlato Roberta Bruzzone, ricordiamo, consulente di Louis Dassilva, che ha commentato questa tempistica dicendo: “Al momento questa è corretta, potrebbero esservi delle sorprese ma non posso anticiparlo. Non possiamo rivelare tutti i nostri assi, diciamo che c’è un dato in più che potrebbe essere ulteriormente sconvolgente rispetto a questa ricostruzione dell’omicidio di Pierina Paganelli”.
Sulla Cam 3: “Noi siamo certi che non sia Dassilva sotto la Cam 3 ma il signor Neri”, leggasi il condomino. “Certamente la Cam 3 è un elemento che dovrà essere ricollocato. Noi abbiamo ottimi motivi per ritenere che quella signora è il Signor Neri la procura deve reimpostare tutto e deve fare comunque un piano alternativo, noi stiamo aspettando che il dottor Paci cristallizzi il capo d’imputazione finale dopo di che faremo le nostre mosse”.
PIERINA PAGANELLI, BRUZZONE: “L’ELEMENTO CRUCIALE E’ LA CAM 3”
Bruzzone ha aggiunto: “Con la massima serenità, ne parliamo da mesi, l’elemento cruciale su cui ruota tutto è la Cam 3, e che in quel momento non vi fosse nessun’altro che si muoveva nel perimetro del condominio salvo il Dassilva, noi abbiamo trovato un soggetto alternativo”. Quindi la criminologa aggiunge: “La Bartolucci dove la mettiamo? Mente o è il movente? Secondo la procura Louis non agisce per difendere Manuela dalla minaccia Pierina Paganelli ma per evitare che la moglie venisse a sapere la situazione”. E ancora: “L’ipotesi della vestizione della tuta è l’elemento che farebbe si che il Dassilva non rilasci nulla sulla scena”, quindi perchè andare nel cassonetto a buttare il coltello? Che tra l’altro non è mai stato trovato.
“Il Dna di altri soggetti c’era sul cadavere – aggiunge Bruzzone – ma non quello di Dassilva e ricordiamo che sarà la procura a dover stabilire che Louis era lì, non noi”. Bruzzone ricorda anche che di persone “che potevano avercela con Pierina Paganelli ce ne sono alcune e non sono misteriose, se parliamo come movente come elemento centrale allora non c’è il Dassilva”. Bruzzone torna infine su Valeria Bartolucci: “Che lei possa aver avuto un ricordo sfocato di quella sera ci sta, per lei era una sera come le altre, mentre il telefono Dassilva si spegne alle ore 22:07 di quella sera”.