Dopo un’attesa di qualche mese dall’approvazione definitiva da parte della Camera, nella giornata di oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha proceduto alla firma del decreto con il quale si reintroducono nella scuola elementare i giudizi in pagella e – soprattutto – il voto in condotta espresso in decimi per le medie: una (doppia) rivoluzione importante perché se da un lato si ambisce a riportare un po’ di chiarezza e trasparenza a totale beneficio degli studenti e delle loro famiglie; dall’altro si introduce fin dalla scuola media l’importanza del rispetto delle regole per creare un sistema nel quale i ragazzi avranno maggiore paura a sgarrare perché – pur in tenera età – potrebbero ritrovarsi a ripetere l’anno accademico.
Insomma, quella immaginata da Valditara è una scuola sempre più chiara e trasparente, ma anche giusta ed improntata alle regole tanto che nel suo breve discorso dopo la firma ha posto proprio l’accento sull’aspetto della “crescita formativa degli studenti” grazie ad un sistema di valutazioni che permetterà di tenere più facilmente traccia del “percorso formativo degli alunni migliorando la comunicazione” con i loro genitori; il tutto mentre già dalle medie si lavorerà per “rafforzare la responsabilità individuale e il rispetto“, veri e proprio capisaldi della sua guida ministeriale.
Scuola, tra i giudizi alle elementari e il 5 in condotta alle medie: cosa cambia dopo la firma del decreto da parte di Valditara
Entrando nel dettaglio delle novità, partendo dalla scuola elementare già dalla fine dell’anno – dato che le scuole avranno fino a giugno per adeguarsi alle norme – sulle pagelle degli studenti torneranno i classici giudizi che andranno da ‘ottimo’ e ‘non sufficiente’ (senza l’inizialmente minacciato ‘gravemente insufficiente’), affiancati agli attuali gradi di apprendimento per dare una spiegazione quanto più chiara possibile dei livelli raggiunti in ognuna delle materie affrontate durante l’anno scolastico.
Contestualmente, nella scuola media è stato disposto di tramutare il giudizio in condotta nei più semplici voti in decimi (insomma: da 1 a 10) introducendo l’importante novità che con qualsiasi voto inferiore al 6 nel ‘comportamento’ lo studente sarà automaticamente rimandato e dovrà ripetere l’anno scolastico; ma resta ancora in ballo la similare novità che dovrebbe riguardare le scuole superiori, nelle quali anche un 6 in condotta non garantirà la promozione ma chiederà che venga svolto durante l’estate un tema incentrato sulla cittadinanza e la Costituzione.