Nei prossimi giorni, dice GIUSEPPE PENNISI, vedremo probabilmente Renzi impegnato a spiegarci che la svolta è arrivata. Ma per il 2016 le premesse non sono buone
Per FRANCESCO DAVERI, il governo ritiene che nel 2016 avremo un +1,6%, ma le nostre misure a livello di politica economica non sono certo tali da giustificare un miglioramento di questo tipo
Per LUIGI CAMPIGLIO, una parte del Paese comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Non possiamo ancora dire che tutti consumeremo di più, ma questo certamente vale per molti
L’Italia ha bisogno di far aumentare la domanda interna. E il Governo, spiega CARLO PELANDA, deve intervenire in modo corretto su investimenti e banche per non rischiare la recessione
La liquidità garantita dal Qe della Bce può far sì che si prenda a prestito per investimenti poco produttivi. Anche per questo la ripresa latita, spiega GIUSEPPE PENNISI
In Italia si intravvede qualche segnale positivo per l'economia. Cui si contrappongono però altri elementi invece negativi. GIANFRANCO FABI ci aiuta a fare il punto della situazione
Per MARCO FORTIS, l’economia italiana sconta le difficoltà di settori come costruzioni e telecomunicazioni, ma nel complesso è in atto un’inversione di tendenza positiva
Per ALBERTO BAGNAI, l’aumento della produzione e il calo generalizzato dei prezzi alla lunga producono un assottigliamento del fatturato delle aziende e quindi minori posti di lavoro
Per LUIGI CAMPIGLIO, il basso prezzo del petrolio è un segnale del fatto che l’offerta eccede di molto la domanda e nello stesso tempo che i processi produttivi in generale rallentano
In Italia lo stimolo monetario della Bce, dice CARLO PELANDA, deve ancora arrivare. Il Governo deve impegnarsi a riparare le banche per cercare di aiutare l’industria e la ripresa
Il sistema tributario italiano è certamente un peso per l’economia e le possibilità di ripresa. Ma liberarsi del peso fiscale non è semplice, spiega GIUSEPPE PENNISI
Per NICOLA ROSSI, in Italia stiamo assistendo a una crescita lenta trainata dal resto del mondo. Senza intervenire sulla PA non riusciremo a colmare il divario con gli altri Paesi
Le stime sulla crescita del Pil italiano sono state riviste al ribasso. Più che una ripresa, spiega STEFANO CINGOLANI, il Paese ha visto un rimbalzo congiunturale
Per LUIGI CAMPIGLIO, la congiuntura mondiale è più debole e gli sforzi per migliorare le condizioni del credito faticano a concretizzarsi. Le stesse esportazioni crescono in modo molto lento
Per FRANCESCO FORTE, la politica della Banca Centrale Europea alleggerisce il debito pubblico, riduce lo spread e crea nuove regole nel settore bancario che migliorano la qualità del credito
Per LEONARDO BECCHETTI, c’è bisogno di reti di protezione universale con misure inclusive sia sul fronte dei sussidi alla disoccupazione sia su quello del reddito minimo
Ci sono ombre sullo scenario finora luminoso della ripresa nel 2016, anche per l’incognita del terrorismo. CARLO PELANDA ci spiega cosa si potrebbe fare per evitare il peggio
Lo stato di allerta e di allarme nei paesi europei, dopo gli attentati di Parigi, può certamente influire sull’economia. Abbiamo cercato di capire in che modo insieme a LUIGI CAMPIGLIO
Per MARCO FORTIS, il dato sulla fiducia dei consumatori è molto positivo e nello stesso tempo la domanda interna è ripartita: è su questo che dobbiamo concentrare la politica economica
Per aiutare la ripresa dell'Italia andrebbero stimolati gli investimenti. In questo senso, ricorda GIUSEPPE PENNISI, ci sarebbero risorse da mobilitare a tale scopo